Siamo uguali ma diversi
Mettersi in gioco e interagire con i valori e le rappresentazioniCome cambiano i bambini? Cosa, quando e dove cambiano? E cosa invece non cambia? Sono alcune delle domande che hanno portato Federica Tantardini a creare con la sua classe questo gioco sull’identità: l’Identigioco. Oliviero Ratti (éducation21) l'ha incontrata. Domande significative, che riguardano la relazione fra il singolo e il gruppo-classe e che già alla scuola dell’infanzia mettono in campo il tema della diversità e dell’uguaglianza. Ma come interpretarle e restituirle nel quotidiano scolastico? Su quali aspetti mettere l’accento? Cosa tengo per me? Cosa scambio? Cosa regalo?Con l’identigioco il punto di partenza è il disegno del proprio-autoritratto e la condivisione di alcuni aspetti del proprio viso. Per poi passare a fatti e curiosità del proprio quotidiano come il tempo libero, il cibo e i mestieri preferiti. In fondo l’obiettivo è quello di imparare ad osservarsi, condividendo con gli altri le proprie specificità. Le preferenze, dal disegno vengono tradotte in carte da gioco, messe sul tavolo e poi scambiate. Cosa tengo per me? Cosa scambio? Cosa regalo? È facile immaginare come entrino in scena quegli atteggiamenti tipici dell’attaccamento e della separazione che caratterizzano il mondo infantile. |