Ho il diritto di guardare la TV!

Un percorso didattico dal concetto di bisogno e quello di diritto

Ho incontrato Soraya Romanski nella sua aula di scuola dell’infanzia proprio nella settimana del 20 novembre, l’anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (UNCRC), approvata nel 1989. Insieme abbiamo parlato del gioco che ha creato insieme ai bambini della SI di Croglio-Monteggio.

“Ho voluto affrontare il tema dei diritti del bambino perché da sempre questo tema mi tocca personalmente, ma ho dovuto rendermi conto subito che per questo livello scolastico manca il materiale”. Così esordisce Soraya. Inizialmente per i bambini il “diritto” era un omino che camminava sempre ritto in piedi. Lavorare quindi sul concetto di “bisogno” e di “piacere” per arrivare a riconoscere l’importanza del diritto è stato un passo fondamentale del percorso. La maestra ha optato per l’utilizzo del gioco, strumento conosciuto e usato dai bambini.

Creare il gioco

Creare parte del gioco da tavolo ha permesso agli allievi di esserne gli attori principali: hanno disegnato - su delle tessere – i loro bisogni e piaceri. Giocando i bambini tendevano a soddisfare i piaceri (piscina, palloncini, ecc.), visto che i loro bisogni sono soddisfatti (hanno la pancia piena, hanno una famiglia e vanno a scuola).

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Intervista video (4'25) - versione corta

Intervista video (19'24") - versione completa

Informazioni complementari

Ventuno 1 | 2019 Giochi e ESS

Tesi di Bachelor (catalogo é21)

Il gioco è nato dal progetto "Il gioco utilizzato come uno strumento didattico" con Tommaso Corridoni del DFA - SUPSI (intervista).

 

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