Competenze per nuove professioni
Testo: Dr. Jessica Franzoni
Orientamento professionale e sviluppo sostenibile
Questo articolo collega orientamento professionale e sviluppo sostenibile, mostrando come la scuola pubblica debba cercare di stare al passo con l’evoluzione della società e, in particolare, del mondo del lavoro, rispondendoadeguatamente a essa e alle nuove aspettative dei futuri lavoratori. In quest’ottica, l’orientamento professionale sipropone come processo altamente individualizzato, equilibrato e orientato al futuro.
Mondo del lavoro in continua evoluzione
Il mondo del lavoro evolve continuamente, complice pure il progressivo sviluppo delle tecnologie digitali. L’accelerazione del ritmo di vita e la crescente automazione delle attività quotidiane portano a un progressivo aumento del ritmo di lavoro. Il mondo è inoltre soggetto a sfide globali, che condizionano le nostre azioni e il nostro futuro. A tali minacce urge l’esigenza di proporre soluzioni, al fine – se non di risolvere – di rallentare le possibili conseguenze negative di esse.
È proprio in questo contesto che il termine «sostenibilità» trova il suo posto: catene alimentari sostenibili, consumo sostenibile ed efficiente dell’energia… «Da anni lo sviluppo sostenibile è un tema che assume un’importanza sempre maggiore a livello di società, economia e politica» (Guida allo sviluppo sostenibile SEFRI, p. 6) ed è presente nella Costituzione come obiettivo da perseguire (art. 2) e da mettere in atto (art. 73). Lo sviluppo sostenibile, dunque, si propone come compito necessario e quale soluzione per risolvere sfide complesse.
In queste circostanze nascono nuove aspettative e desideri nei confronti del mondo del lavoro. Come osserva il ricercatore Klaus Hurrelmann (Hertie School di Berlino) abbiamo giovani, da un lato, molto sensibili che intuiscono e assorbono tutto estremamente velocemente ma, dall’altro, non riescono a concentrarsi, si distraggono facilmente e hanno poca resistenza. E allora si cercano orari di lavoro flessibili, le comodità del telelavoro e più spazi liberi, dove poter manifestare al meglio la propria personalità: una professione che possa garantire la massima flessibilità, al punto tale che se oggi qualcosa non va, si è pronti domani ad andarsene.
Flessibilità ma anche libertà di esprimersi ed essere ascoltati, senza pressioni esterne e imposizioni dall’alto. Anche se i giovani di oggi possono, perlomeno alle nostre latitudini, dire la loro opinione e prendere delle decisioni, questo genera – secondo un’orientatrice professionale nei Grigioni – una minor tolleranza nei confronti di gerarchie, una diffusa fatica a sotto- stare a regole e una crescente propensione a mettere in discussione i compiti in ambito lavorativo. La pressione del tempo incalzante, inoltre, non migliora la situazione appena delucidata, quanto più porta a un’impazienza generalizzata. Tutto è diventato più veloce e si deve (re)agire altrettanto rapidamente.
Orientamento professionale
Per i giovani scegliere una professione è, oltre che un lungo per- corso, un compito difficile e impegnativo. Per far fronte a ciò, è importante che siano seguiti da vicino e in modo mirato. È di aiuto, insieme a genitori, uffici di orientamento, piattaforme e siti web (www.bam.ch, www.yousty.ch, www.orientamento.ch) la scuola pubblica che, forse per prima, dovrebbe contribuire con successo al percorso formativo dei futuri lavoratori.
Come si può pensare all’orientamento professionale in una prospettiva di sviluppo sostenibile? Data la ricchezza e la complessità del mondo professionale odierno e considerata l’eterogeneità dei giovani studenti – per cultura, interessi, capacità individuali ecc. –, la scuola si trova ad affrontare una sfida, ossia l’adeguamento dell’orientamento professionale alle esigenze individuali, altrettanto eterogenee, degli studenti. Dal punto di vista pedagogico, nasce l’immediata e urgente necessità di adattarsi ai cambiamenti, diagnosticando sistematicamente e regolarmente tali bisogni (Ohlemann, 2021). Per farlo, è fondamentale che gli insegnanti si informino e informino a loro volta.
Ottime opportunità di trattare l’argomento sono, ad esempio, la Giornata Nuovo Futuro!, dove ragazze/i trovano ispirazione e scoprono sul campo le professioni a loro disposizione, e i workshop Jobs for Future (www.myclimate.org), dove classi intere si confrontano con mestieri, dal punto di vista della sostenibilità. Più informazione porta ad avere lavoratori interessati e motivati. E meno insicurezza nella scelta della carriera conduce anche a meno fallimenti e decisioni sbagliate (Löwenbein, 2017). È proprio qui che cogliamo l’intento positivo dello sviluppo sostenibile: la volontà di agire a lungo termine «a favore di un rapporto durevolmente equilibrato» (art. 73 Cost.), per una qualità di vita buona per tutti.
Nuove competenze per nuove professioni
Quali professioni ci saranno, di quali competenze ha bisogno il mondo professionale? Verosimilmente i cambiamenti in corso, tra cui specialmente la trasformazione digitale, non si arresteranno, i lavori muteranno e nuovi lavori nasceranno (come il progettista nella tecnica della costruzione AFC), altri invece scompariranno. Per far fronte con successo all’attuale situazione, servono nuove competenze e, come osserva la SEFRI, «le competenze nel campo della sostenibilità rappresentano una marcia in più per le professioni che guardano verso il futuro». Le competenze digitali continuano a essere richieste, quelle metodologiche si aggiungono e diventano indispensabili: soprattuttocreatività – saper ragionare in modo critico e costruttivo – e pensiero sistemico.
Solide competenze personali e sociali completano il quadro. Potenzialmente ogni professione può essere adattata e orientata alle nuove esigenze della società. Ad esempio, il piano di formazione del costruttore stradale AFC include competenze dell’educazione allo sviluppo sostenibile. Non basta più soltanto la precisione nell’esecuzione del proprio lavoro di costruzione e manutenzione di strade, quanto più ci si aspetta pensiero critico e capacità di agire in modo sostenibile. Si garantiscono così i presupposti per avere futuri professionisti, sensibilizzati allo sviluppo sostenibile e pronti ad affrontare le sfide globali in modo indipendente e responsabile.