Postazione 5 | Zona palustre

In passato il Gaggiolo congiungendosi col Laveggio sfociava nel Ceresio. In tempo di piene era causa di gravi danni. Verso il 1550 gli Elvetici, dopo alcune alluvioni particolarmente cruente, ne deviarono il corso, facendo in modo che le sue acque, a Stabio, si riversassero in territorio milanese.

Nel 1800 il Mendrisiotto era una vasta pianura con campi agricoli, vigneti, villaggi raggruppati e poche vie di comunicazione. Il Laveggio seguiva un percorso tortuoso con molti meandri naturali, i terreni lungo il fiume erano prevalentemente paludosi.

Nel 1925, in previsione della costruzione del tracciato ferroviario della Valmorea, i terreni della zona del Laveggio vennero bonificati e resi coltivabili tramite l'incanalamento del fiume. Queste nuove superfici poterono quindi essere utilizzate dai contadini per coltivare cereali, ortaggi, tabacco e per ricavarne prati da sfalcio.

Nel 1967 venne aperto il tratto autostradale nazionale A2 e il territorio cambiò radicalmente. Le nuove vie di comunicazione diedero il via allo sviluppo urbano e industriale degli anni successivi. In tempi relativamente brevi, l’espansione urbana sottrasse superfici utili all’agricoltura, senza che i piani regolatori dei singoli comuni (dei piani che regolano la crescita urbana) siano riusciti a proporre un disegno generale sulla regione.

L'evoluzione del paesaggio (svincolo autostradale Mendrisio):

1900
  1970
  2009
Fonte immagini: WWF svizzera italiana

Domanda 5:

Quali sono le ragioni per cui in passato, in varie regioni del Ticino, si bonificarono i terreni paludosi?

 

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