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Il bosco è molto più di un semplice insieme di alberi: è un ecosistema ricco e complesso che svolge funzioni fondamentali per il benessere del pianeta. Tra le sue principali funzioni, spicca quella più importante di tutte: la funzione ambientale. In particolare, grazie alla capacità degli alberi di assorbire anidride carbonica e produrre ossigeno, il bosco contribuisce a mitigare i cambiamenti climatici e soprattutto permette agli altri esseri viventi di esistere.
Le altre funzioni fondamentali del bosco spaziano dalla loro importanza per l’ambiente a quella per gli esseri umani. La funzione protettiva, come ad esempio quella idrogeologica del bosco che consiste nella protezione del suolo dall’erosione in quanto egli protegge le sorgenti d’acqua potabile e protegge dallo stacco di valanghe e, se gestito correttamente, può limitare il rischio di frane e smottamenti. Inoltre, come ecosistema rappresenta un habitat insostituibile per molte specie animali e vegetali, garantendo così la biodiversità. Si stima che l'80% della biodiversità terrestre sulla Terra è ospitata dalle foreste. Queste contengono oltre 60mila specie diverse di alberi e ospitano l'80% delle specie di anfibi, il 75% di uccelli e il 68% di mammiferi. La maggior parte delle superfici forestali (93% del totale) è costituita da foreste che si rigenerano naturalmente, il resto da foreste piantate dagli esseri umani.
Non meno importante è la sua funzione economica e sociale: il bosco fornisce risorse come legname, frutti e piante medicinali, ed è un luogo di lavoro e svago per l’essere umano. Per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) le foreste forniscono oltre 86 milioni di "posti di lavoro verdi" e si stima che di coloro che vivono in condizioni di estrema povertà oltre il 90% dipenda dalle foreste come mezzo di sussistenza, dal cibo sino alla legna. Questa funzione non è senza rischi, in quanto lo sfruttamento eccessivo del bosco ne mette a rischio l’esistenza.
Infine, la sua funzione culturale e paesaggistica arricchisce le comunità, offrendo spazi di connessione con la natura e ispirazione per l’arte e la spiritualità. Così ad esempio il percorso espositivo Artinbosco, situato nella regione di San Clemente (Capriasca), unico nel suo genere, incanta chi lo visita. Di chiara ispirazione “Land art”, una corrente artistica (detta anche “earth art” o “arte ecologica”) che si esprime mediante interventi diretti sul paesaggio naturale, qui l’incontro tra arte e natura evolve con il mutare delle stagioni e il trascorrere del tempo in una profonda simbiosi con l’ambiente che lo accoglie.
Il bosco in Svizzera
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La presenza del bosco è particolarmente massiccia a sud delle Alpi (52%) e nel Giura (41%) con le sue foreste pascolate e pascoli alberati. La superficie forestale complessiva è in aumento, con forti variazioni a livello regionale. L'espansione più forte si registra nelle Alpi e a sud delle Alpi, mentre nell'Altipiano la superficie forestale rimane quasi costante.
Il bosco svizzero in cifre:
- Superficie forestale: 32% della superficie nazionale, pari a 1,31 milioni di ha.
- Rapporti di proprietà: 71% di bosco pubblico (Confederazione, Cantoni, Comuni, Patriziati, ecc.), 29% di bosco privato.
- Bosco di protezione: 49% della superficie forestale svizzera o 585 000 ha (90% in TI e VS).
- Biodiversità: in Svizzera circa il 35% di tutte le specie (26 000) è legato al bosco, che ospita circa la metà delle specie prioritarie a livello nazionale.
- Tempo libero e attività ricreative: in estate, la metà della popolazione svizzera si reca nel bosco almeno una volta alla settimana. In inverno la frequenza è di almeno una o due volte al mese.
- Provvigione legnosa: 422 milioni di m3 (351 m3/ha), di cui il 33% di latifoglie e il 67% di conifere.
- Accrescimento legnoso: 10 milioni di m3/anno.
- Potenziale sfruttabile: 8,2 milioni di m3/anno.
- Legno raccolto nel 2022: 5,2 milioni di m3/anno.
- Legno consumato: circa 10,6 milioni di m3/anno (riutilizzo incluso).
- Forza lavoro nell'economia forestale: 2 803 persone (2402 equivalenti a tempo pieno).
- Forza lavoro nell'industria del legno, della cellulosa e della carta: 90 809 persone (di cui 84 274 nell'economia del legno).
Qui trovate maggiori informazioni sul bosco in Ticino e
qui su quello nel Grigioni italiano.
Fonte: Il bosco svizzero in breve (UFAM)
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Immagine: Kit ESS 1024 Sguardi | Il bosco, culla della sostenibilità (éducation21, 2015)
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Le foreste e i boschi del mondo sono incredibilmente diversi, ciascuno caratterizzato da un clima, una fauna e una flora unici.
Tra le tipologie principali, troviamo le foreste pluviali tropicali, come quelle dell’Amazzonia e della Repubblica Democratica del Congo, considerate le due più grandi foreste pluviali al mondo. Queste si sviluppano in zone calde e umide e ospitano la più elevata biodiversità del pianeta con moltissime specie ancora da scoprire e il rischio che possano estinguersi prima di essere rese note alla scienza.

Immagine: foresta pluviale del Congo (123RF)
Non meno importanti, anche se sicuramente meno ricche di specie, sono le foreste temperate, diffuse in Europa, Nord America e Asia. Queste sono ricche di latifoglie come querce e faggi o conifere come pini e abeti. Spostandoci a sud cambiano le specie di alberi, piante e animali. Le temperature si fanno più calde e le estati secche. Nelle foreste mediterranee, compaiono alberi e arbusti adattati a queste difficili condizioni: piante con foglie coriacee e sempreverdi, come la sughera, il leccio e i pini.
Un’altra tipologia di bosco sono le foreste boreali, o taiga, che si trovano nelle regioni più fredde come il Canada, la Russia e la Scandinavia. Queste foreste sono dominate da conifere. Infine citiamo qui anche le foreste di mangrovie, che si sviluppano lungo le coste tropicali e subtropicali, proteggendo le coste dall’erosione e offrendo rifugio a molte specie marine.
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Il bosco è una risorsa fondamentale per la vita umana e il benessere del pianeta, offrendo benefici che spaziano per esempio dall'energia all'alimentazione e alla salute.

Immagini: energia: Tiero, alimentazione: quattropassi.ch e salute: Getty Images Signature
- Energia: il legno è una delle fonti di energia rinnovabile più antiche. Oggi, è utilizzato sotto forma di biomassa per produrre calore, energia elettrica e combustibili sostenibili (pellet, cippato). È una soluzione ecologica che contribuisce alla transizione energetica e riduce la dipendenza dai combustibili fossili-
- Alimentazione: i boschi forniscono cibo direttamente, come frutti, funghi, miele e piante commestibili, fondamentali per l'alimentazione di molte comunità rurali. Indirettamente, sostengono la fauna selvatica e l'agricoltura, mantenendo il ciclo dei nutrienti nel suolo.
- Salute: i boschi purificano l’aria e l’acqua, migliorando la qualità ambientale e prevenendo malattie. Molte piante medicinali utilizzate nella farmacologia moderna provengono da ecosistemi forestali. Inoltre, i boschi offrono benefici psicologici: il contatto con la natura riduce lo stress, favorisce il rilassamento e migliora il benessere mentale. Inoltre, nelle Alpi la vita in certi paesi è possibile solo grazie alla presenza del bosco, che protegge anche le vie di comunicazione e di transito.
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Sfruttare il bosco come risorsa o il suo suolo può creare problemi significativi se non viene fatto in modo sostenibile. Ecco, in sintesi, i principali rischi associati a una gestione non oculata:
- Deforestazione e perdita di biodiversità
Problema: l'abbattimento eccessivo degli alberi, specialmente per scopi industriali o agricoli, distrugge gli habitat naturali di molte specie animali e vegetali, portando alla perdita di biodiversità.
Conseguenze: questo squilibrio può avere impatti a catena sugli ecosistemi e alterare il funzionamento dell'intero sistema naturale.
- Degradazione del suolo
Problema: la rimozione della copertura forestale espone il suolo all'erosione da vento e pioggia, impoverendolo di nutrienti e rendendolo meno fertile.
Conseguenze: Conseguenze: questo compromette l’agricoltura e aumenta il rischio di desertificazione in alcune regioni.
- Cambiamenti climatici
Problema: le foreste immagazzinano grandi quantità di carbonio. Il loro abbattimento o degrado rilascia CO₂ nell'atmosfera, contribuendo al riscaldamento globale.
Conseguenze: si riduce anche la capacità di assorbire anidride carbonica, aggravando l’effetto serra.
- Impatti idrogeologici
Problema: l’assenza di alberi riduce la capacità del suolo di trattenere l'acqua, aumentando il rischio di inondazioni, frane e siccità.
Conseguenze: questo può causare danni alle infrastrutture e alle comunità locali.
- Conflitti sociali ed economici
Problema: lo sfruttamento intensivo delle foreste spesso danneggia le popolazioni indigene e locali, che dipendono dal bosco per il loro sostentamento. La mancanza di una distribuzione equa dei benefici può portare a tensioni sociali.
Conseguenze: si possono verificare migrazioni forzate, perdita di identità culturale e conflitti sull'uso delle risorse.
Come evitare questi problemi?
- Gestione sostenibile: rispettare gli standard di certificazione (es. FSC, PEFC) per garantire un equilibrio tra sfruttamento e conservazione.
- Riforestazione: ripiantare alberi e ripristinare gli ecosistemi danneggiati
- Educazione e politiche: promuovere una maggiore consapevolezza sui rischi dello sfruttamento non regolamentato e implementare normative ambientali più rigorose.
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Confrontarsi con le sfide che i boschi devono affrontare oggi significa promuovere una gestione forestale integrata. In altre parole, una gestione che combini la conservazione con l’adattamento ai cambiamenti climatici e il coinvolgimento delle comunità locali per proteggere il patrimonio forestale a lungo termine. Ecco, in ordine alfabetico, alcune delle principali sfide in breve:
- Bostrico tipografo:
Problema: il bostrico tipografo, un coleottero, prolifera soprattutto nelle foreste di abete rosso indebolite da siccità e tempeste. Altre specie di bostrico colpiscono pini, larici, abeti e persino frassini e olmi.
Conseguenze: danneggia gravemente gli alberi, portando alla morte di intere aree boschive e causando perdite economiche.
- Cambiamenti climatici:
Effetti: temperature in aumento, eventi climatici estremi e cambiamenti nei regimi delle precipitazioni mettono sotto stress gli ecosistemi forestali.
Conseguenze: innalzamento del limite dei boschi (100m di quota per ogni grado), maggiore vulnerabilità agli incendi, siccità, maggiore vulnerabilità all’attacco di insetti, eccessivo rilascio di carbonio dai suoli forestali.
- Conflitti d’interesse:
Problema: la crescente domanda di risorse forestali (legname, spazio per l’agricoltura o infrastrutture) si scontra con la necessità di conservazione ambientale.
Conseguenze: difficoltà nel bilanciare gli interessi economici, sociali e ambientali.
- Incendi boschivi:
Problema: l’aumento di temperature e siccità ha reso gli incendi più frequenti e intensi.
Conseguenze: distruzione di grandi superfici forestali, rilascio di CO₂ e perdita di biodiversità.
- Neofite e invasive:
Problema: piante, insetti o funghi di specie non autoctoni, introdotti dall’essere umano o dal cambiamento climatico, possono competere con le specie locali o danneggiare gli ecosistemi.
Esempi: la palma, il lauroceraso, il poligono o l’ailanto colonizzano velocemente i boschi, riducendo la biodiversità.
- Perdita di biodiversità:
Problema: l’intensivo sfruttamento del bosco e l’alterazione degli habitat mettono a rischio specie animali e vegetali.
Conseguenze: ecosistemi meno resilienti e più vulnerabili ai cambiamenti esterni.
- Pressione antropica :
Problema: urbanizzazione, turismo di massa e sfruttamento del suolo alterano l’equilibrio dei boschi.
Conseguenze: riduzione delle aree forestali e frammentazione degli habitat.
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L'idea attuale di sviluppo sostenibile deve molto alla storia della gestione del bosco, che ha ispirato un approccio equilibrato all’uso delle risorse naturali, diventando un modello per affrontare sfide ambientali, sociali ed economiche su scala globale. Possiamo quindi affermare che l'origine della visione dello sviluppo sostenibile abbia una connessione storica con la gestione del bosco. Ecco perché:
Le radici storiche dello sviluppo sostenibile
Il concetto di sostenibilità nasce dal bisogno di equilibrare l’uso delle risorse naturali con la loro rigenerazione. Nel contesto della gestione forestale, già nel XVII e XVIII secolo in Europa, vennero introdotti principi che anticipavano lo sviluppo sostenibile moderno.
- Germania, XVIII secolo: il termine Nachhaltigkeit (sostenibilità) fu coniato nella silvicoltura, indicando la necessità di prelevare solo la quantità di legno che la foresta poteva rigenerare naturalmente. Questo approccio mirava a preservare le risorse forestali per le generazioni future.
- Pratiche tradizionali: anche in culture indigene e rurali, la gestione del bosco si basa sull’idea di utilizzare le risorse rispettando i cicli naturali.
Il bosco come modello di sostenibilità
Il bosco è un sistema naturale che rappresenta perfettamente il concetto di equilibrio: produce ossigeno, regola il clima, supporta la biodiversità e fornisce risorse rinnovabili.
Una gestione forestale sostenibile richiede:
- La conservazione degli ecosistemi.
- La rigenerazione delle risorse.
- Il rispetto delle esigenze sociali ed economiche.
Questi principi sono gli stessi che guidano oggi lo sviluppo sostenibile sia su scala locale sia su scala globale.
La visione dello sviluppo sostenibile
La gestione sostenibile del bosco ha fornito una base concettuale per l’approccio multidimensionale dello sviluppo sostenibile, che integra:
- Ambiente: conservazione delle risorse naturali.
- Società: tutela delle comunità locali e delle generazioni future.
- Economia: uso efficiente e responsabile delle risorse.
Il legame tra bosco e sviluppo sostenibile è stato ulteriormente riconosciuto con il rapporto Brundtland (1987), che definì lo sviluppo sostenibile come la capacità di soddisfare i bisogni presenti senza compromettere quelli delle generazioni future, un concetto che si allinea perfettamente con la gestione responsabile delle foreste.
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Presentiamo alcune professioni che insieme coprono l’intero ciclo di vita del legno e della foresta, dalla coltivazione e gestione, alla trasformazione, fino alla valorizzazione come prodotto finale. Questi mestieri inoltre, contribuiscono alla sostenibilità, alla creazione di valore economico e alla tutela degli ecosistemi naturali. Le varie professioni sono descritte sul portale orientamento.ch.
Professioni legate alla selvicoltura
Forestale
La forestale e il forestale svolgono compiti di polizia forestale (caccia e conservazione della natura). Sono responsabili della manutenzione dei boschi, in particolare della pianificazione e dell'organizzazione della raccolta del legname, nonché del monitoraggio dei vari compiti.
Guardiano/a della selvaggina
La guardiana e il guardiano della selvaggina (denominato pure guardacaccia) hanno una funzione pubblica nell'ambito dell'applicazione e della vigilanza della legislazione federale e cantonale in materia di caccia, di protezione della natura e di protezione e gestione faunistica.
Ingegnere/a forestale
L'ingegnera e l'ingegnere forestale si occupano del complesso ecosistema della foresta e delle modalità di gestione durevole e di utilizzazione equilibrata di questa risorsa naturale. Essi assicurano una conduzione degli ecosistemi forestali attenta a conservare nel tempo la funzione protettiva e naturalistica della foresta. La formazione interdisciplinare consente loro di identificare obiettivi conflittuali e di conciliare le diverse esigenze della società.
Selvicoltore/trice
La selvicoltrice e il selvicoltore si occupano della cura del bosco. Tagliano e raccolgono il legname, collaborano alla costruzione di opere forestali di protezione contro le valanghe e assicurano la manutenzione dei sentieri escursionistici. Con interventi mirati cercano di garantire le funzioni del bosco, come quella protettiva, senza interruzioni temporali. Per aiutare i giovani alberi a crescere, abbattono con la motosega le piante che ostacolano il loro sviluppo e li proteggono con speciali recinzioni.
Professioni legate alla coltivazione
Giardiniere/a APF
Il giardiniere e la giardiniera APF si prendono carico di numerosi compiti in differenti settori della coltivazione e della produzione di piante. Per esempio, si possono specializzare nella realizzazione di parchi naturali, nella coltivazione di piante ornamentali, arbusti o piante sempreverdi. Sono specialisti della protezione, della cura e dell'impiego delle piante.
Giardiniere/a CFP
Il giardiniere e la giardiniera CFP si occupano principalmente di piante, del loro terreno e della loro sistemazione. A seconda dell'indirizzo professionale scelto (paesaggismo o produzione di piante), partecipano alla creazione e alla manutenzione di giardini pubblici o privati o alla coltivazione e alla cura di piante all'aperto, in serre o all'interno di un edificio.
Ingegnere/a agronomo
L'ingegnere agronomo e l'ingegnera agronoma sviluppano e applicano metodi di produzione agricola sostenibile. Consigliano e sostengono le imprese agricole nella gestione delle coltivazioni e del terreno e nell’allevamento degli animali, con l’obiettivo di sviluppare una produzione rispettosa dell’ambiente e di proteggere il terreno e le piante.
Professioni legate alla lavorazione del legno
Carpentiere/a
La carpentiera e il carpentiere lavorano prevalentemente con il legno nel settore dell'edilizia. Eseguono parti in legno, preparate in laboratorio o direttamente sul cantiere: strutture portanti, pareti, tetti, soffitti, facciate o rivestimenti di facciate, di soffitti o di pavimenti, scale, porte o portoni.
Falegname
La falegname e il falegname lavorano vari tipi di legno per fabbricare arredamenti e mobili. Oltre al legno impiegano anche diversi materiali sintetici quali i laminati, le plastiche rigide ed il vetro. A seconda dell’indirizzo professionale possono realizzare finestre e costruzioni o mobili e componenti di arredamento, ecc.
Liutiaio/a
La liutaia e il liutaio fabbricano, restaurano, riparano e accordano gli strumenti musicali ad arco: violini, viole, violoncelli, contrabbassi, ecc. Anch’essi musicisti, questi artigiani lavorano il legno a mano, utilizzando utensili specifici e secondo tecniche tradizionali. Forniscono consigli ai musicisti e vendono o affittano strumenti ad arco e accessori.
Operatore/trice dell'industria del legno
L'operatrice e l’operatore e dell'industria del legno segano, tagliano e trasformano il legno grezzo e i pannelli a base di legno per uso edilizio o industriale. Conoscono le proprietà e gli usi dei diversi tipi di legno e si occupano inoltre della manutenzione delle attrezzature da taglio, dei macchinari e dei veicoli di sollevamento.
Walz - Compagnonnage
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La tradizione antica della "Wanderschaft", conosciuta anche come "Walz" o “Compagnonnage”, riguarda soprattutto i mestieri tradizionali dell'artigianato come falegname, pittore/trice, scalpellino/a. Questa tradizione risalente al Medioevo è traducibile con il termine 'vagabondaggio', riferito al tempo che la lavoratrice o il lavoratore tradizionale trascorre cambiando luoghi ed ambienti di lavoro dopo aver completato il proprio apprendistato al fine principalmente di conoscere nuove pratiche lavorative, nuovi luoghi, regioni e paesi stranieri acquisendo quindi anche nuove esperienze di vita.

Immagine: "Wandergesellen" accolti dal municipio (© Stadt Bruck an der Mur, Austria, 2024)
La Walz non è solo un modo per acquisire competenze, ma anche una prova di indipendenza, umiltà e impegno nel rispettare la comunità artigiana. Una forma di pellegrinaggio con un forte senso di comunità e tradizione, un’esplorazione personale e culturale. Essa promuove scambi culturali, arricchendo sia l’artigiana o l'artigiano che le comunità che incontra, permettendo alle e ai partecipanti di crescere professionalmente mantenendo vive le tradizioni artigiane e promuovendo la solidarietà tra artigiane e artigiani. Solamente a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso le donne iniziavano ad avervi accesso, questo grazie all'emancipazione della donna, ma allo stesso tempo anche grazie alla crescente consapevolezza della tradizione stessa. Oggi la tradizione è meno comune, ma è ancora viva in Francia, Scandinavia e nei paesi di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera), ed è considerata una celebrazione della maestria artigiana che ha permesso alle e ai più intraprendenti di girare il Mondo, tant’è che nel 2014 fu ammessa quale patrimonio culturale immateriale (ICH - intangible cultural heritage) dell’UNESCO.
Regole della Walz:
- Durata: tradizionalmente dura 3 anni e 1 giorno.
- Codice di abbigliamento: le “Wandergesellinnen” e i "Wandergesellen" indossano abiti distintivi, spesso di velluto nero, con cappello a cilindro, giacca corta, pantaloni con bottoni dorati e una borsa chiamata "Charlottenburger" che contiene tutto il loro minuto bagaglio.
- Mobilità: durante il viaggio, le partecipanti e i partecipanti non possono tornare a casa o lavorare in un raggio di 50 km dal loro luogo di origine.
- Nessun denaro: le artigiane e gli artigiani si spostano spesso a piedi o facendo autostop, ospitati e remunerati per i loro servizi manuali.
Questa tradizione, pur essendo radicata nel passato, continua a ispirare un senso di avventura e comunità nel mondo contemporaneo, rappresentando un legame unico tra mestiere, viaggio e cultura.
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La filiera del legno, sia in Svizzera che a livello globale, è un processo articolato che parte dalla gestione sostenibile delle foreste e arriva alla trasformazione in prodotti finiti. Segue una breve panoramica che ne illustra le caratteristiche principali.
In Svizzera
La filiera del legno è radicata nella tradizione e fortemente orientata alla sostenibilità. La gestione delle foreste svizzere segue rigorosi criteri ecologici per garantire un equilibrio tra utilizzo e conservazione. Il legno raccolto viene destinato principalmente a settori come l'edilizia (legno da costruzione), la produzione di mobili e oggetti artigianali, e il riscaldamento (biomassa e pellet). La Svizzera punta sull’utilizzo di risorse locali per ridurre le importazioni e le emissioni di carbonio, valorizzando al contempo le economie regionali.
A livello globale
La filiera del legno varia notevolmente tra le regioni. Nei paesi nordici e in Canada, il settore è dominato dalla produzione di legname da costruzione e carta, mentre in regioni tropicali, come l'Amazzonia o il Sud-Est asiatico, si producono legni pregiati, spesso destinati all'esportazione. Tuttavia, l'abbattimento indiscriminato e il disboscamento illegale rappresentano una sfida globale, con impatti devastanti sull'ambiente.
Gli sforzi internazionali si concentrano sulle certificazioni forestali (FSC e PEFC) e il legno ingegnerizzato (come CLT e LVL) permettendo alle consumatrici, ai consumatori e alle aziende di fare scelte consapevoli, sostenendo la tutela delle foreste e le comunità locali.
Sfide comuni
L’intera filiera si confronta con problemi come i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la necessità di transizioni verso un’economia circolare che massimizzi il riciclo e riduca gli sprechi.
Il legno ingegnerizzato e le certificazioni forestali
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Esempi di tipologie di legno ingegnerizzato:
- CLT o X-LAM (Cross-Laminated Timber): rappresenta un pannello composto da strati di legno incrociati con ottime prestazioni in condizioni sismiche grazie all'elevato rapporto resistenza-peso del materiale, alla rigidezza dei pannelli nel piano e alla capacità delle connessioni di conferire duttilità all’intero sistema.
- LVL (laminated veneer lumber): si tratta di una tipologia di legno ricomposto (in parte utilizzando scarti derivanti da altre lavorazioni o essenze meno pregiate). Il microlamellare o LVL viene utilizzato per la costruzione di case in legno sotto forma di elementi costruttivi come travi, montanti, pannelli o lastre con funzione portante.
Le due principali certificazioni forestali sono:
- FSC (Forest Stewardship Council): è una delle certificazioni più diffuse a livello mondiale.
- PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification): è un sistema internazionale che viene spesso adottata in Europa e da piccole proprietà forestali.

Come funzionano?
- Gestione forestale certificata (come FSC e PEFC): garantisce che la gestione forestale rispetti elevati standard di sostenibilità, proteggendo la biodiversità, verificando criteri ambientali, sociali ed economici, come la salute economica delle foreste, il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle comunità locali, e la tutela delle risorse idriche. Prodotti certificati FSC possono includere legno, carta, e derivati.
- Catena di custodia (Chain of Custody, CoC): questo certificato traccia il legno lungo tutta la filiera, dalla foresta al prodotto finito, garantendo che non venga mescolato con legno non certificato o di origine dubbia. Garantisce quindi la rintracciabilità dei materiali provenienti da foreste ben gestite, da fonti controllate, da materiali di recupero o da un insieme di queste fonti. La certificazione CoC è indispensabile per poter applicare le etichette FSC sui prodotti.
- Il legno ingegnerizzato (come CLT e LVL): è prodotto attraverso tecniche di lavorazione che combinano strati o elementi di legno, migliorandone le proprietà strutturali e la sostenibilità. Offre soluzioni costruttive sostenibili, resistenti, leggere e adatte a edifici moderni, inclusi quelli in zone sismiche.
- Etichettatura: i prodotti certificati presentano un logo FSC o PEFC, che aiuta i consumatori a identificare i prodotti sostenibili.
Perché sono importanti?
- Ambiente: proteggono le foreste dall’eccessivo sfruttamento, preservando habitat e regolando il ciclo del carbonio.
- Società: salvaguardano i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali che dipendono dalle foreste.
- Economia: favoriscono un mercato responsabile, promuovendo la trasparenza e la legalità lungo la filiera del legno. Permettono anche un’innovazione nelle applicazioni.
Quali ne sono i limiti?
- Certificazioni: possono avere costi elevati per i piccoli produttori e talvolta generare confusione tra le diverse etichette.
- Greenwashing: alcune certificazioni possono essere utilizzate impropriamente per promuovere un'immagine di sostenibilità che non sempre corrisponde alla realtà, soprattutto se i controlli sono poco rigorosi.
- Controllo dei criteri: l'efficacia delle certificazioni dipende dalla qualità e trasparenza degli audit; in alcuni casi, i controlli potrebbero risultare insufficienti o soggetti a conflitti di interesse, compromettendo la credibilità del sistema.
- Legno ingegnerizzato: il processo produttivo può essere energivoro e dipendere da collanti chimici; la disponibilità di materie prime certificate non sempre è sufficiente.
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WWF. (2025). Cosa facciamo: Foreste. Consultato il 20.01.2025, su www.wwf.it.
Talignani, Giacomo. (2022). La mappa delle foreste: quante ne abbiamo perse e quante ne sono cresciute in 30 anni. Consultato il 20.01.2025, su www.repubblica.it.
Ufficio federale dell'ambiente UFAM. (2023). Il bosco svizzero in breve. Consultato il 20.01.2025, su www.bafu.admin.ch.
Ufficio federale dell'ambiente UFAM. (2023). Punti chiave del piano d’azione Legno. Consultato il 20.01.2025, su www.bafu.admin.ch.
Legno Svizzero (Lignum Holzwirtschaft Schweiz). (2025). Il bosco svizzero quale habitat: per produrre legno, biodiversità e protezione dai pericoli naturali. Consultato il 20.01.2025, su www.holz-bois-legno.ch/it.
Confédération des compagnonnages européens. (s.a). Historique. Consultato il 20.01.2025, su www.cceg.eu.
Orientation.ch. (s.a.) Professioni. Consultato il 20.01.2025, su www.orientation.ch.
Walbröhl, Thomas (2015): Handwerker-Walz bedroht? Wandergesellen und das Problem mit dem Mindestlohn. Consultato il 20.01.2025, su www.tagesspiegel.de.
UNESCO. (s.a.). Immaterielles Kulturerbe: Handwerksgesellenwanderschaft Walz. Consultato il 20.01.2025, su www.unesco.de.
D'arenzo, Giuseppe et al. (2022). L’uso del sistema costruttivo CLT: dagli edifici in legno a quelli ibridi, sia nuovi che esistenti. Consultato il 20.01.2025, su www.ingenio-web.it.
Martini, Enrico. (2017). LVL- laminated veneer lumber. Consultato il 20.01.2025, su www.ecosisthema.it
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Di seguito sono proposti alcuni portali web, contributi video o risorse utili ai docenti per conoscere o approfondire taluni aspetti del tema (consultati nel febbraio 2025).
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Rapporto forestale 2025 (UFAM)
Destinato ad esperti e lettori interessati al tema del bosco e del legno, il rapporto fornisce uno spaccato generale su stato ed evoluzione del bosco svizzero negli ultimi dieci anni e traccia una prospettiva per tutte le aree tematiche tenendo conto del cambiamento climatico in corso. Essendo strutturato come quelli di Forest Europe, il rapporto mette a disposizione risultati comparabili a livello internazionale e serve come pubblicazione di riferimento. Mediante una vasta base di dati provenienti da rilevamenti di lungo periodo, risponde a interrogativi importanti per la società, l’economia e la politica.
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Una Guida per comportarsi bene nel bosco (Comunità di lavoro per il bosco)
Sempre più persone si rilassano nel bosco, l’emergenza Covid19 ha accentuato questo fenomeno. Le opinioni e le motivazioni legate a questi momenti di svago possono però divergere e sfociare in conflitti fra i visitatori del bosco e l’ecosistema, fra i visitatori stessi, e fra i visitatori e i proprietari del bosco. Le organizzazioni affiliate alla Comunità di lavoro per il bosco hanno elaborato dieci consigli di comportamento semplici affinché tutto vada per il meglio per il bosco e per tutti coloro che vi abitano o lo visitano.
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Silviva - Il mondo forestale
È possibile insegnare nel bosco senza compromettere il programma scolastico? Silviva offre agli insegnanti gli strumenti necessari per raggiungere questo obiettivo, che si tratti di formazione, schede tecniche, un kit o un manuale. Il loro sito è ricco di informazioni.
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Scuola dell'infanzia nel bosco (WWF)
Come trasformare la foresta in un'aula scolastica? Il WWF e il CNVM offrono un supporto pedagogico agli insegnanti del 1° ciclo durante l'anno scolastico. Un animatore specializzato accompagna le uscite durante il 1° anno scolastico. Inoltre è previsto un corso presso il DFA-SUPSI fatto da 4 incontri.
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Le nostre foreste: diversità che sorprende (campagna UFAM)
I boschi svizzeri si occupano di tanti compiti importanti: per esempio sono la casa di circa 30’000 specie animali, vegetali e fungine, assorbono CO2 e proteggono così il nostro clima. Quanto maggiore è la biodiversità, tanto più siamo protetti dagli effetti del cambiamento climatico e inoltre preserviamo questi paradisi verdi del nostro paese. La campagna stimola la scoperta con dei percorsi e delle schhede informative per esplorare i nostri boschi.
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Ufam.admin.ch
L'Ufficio federale dell'ambiente (Ufam) nel settore tematico "bosco e legname" fornisce informazioni specialistiche, dossier, dati, indicatori, carte, pubblicazioni e studi su bosco e legname. Tuttavia, sono elencate anche altre agenzie e uffici specializzati.
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waldwissen.net
Waldwissen fornisce informazioni per la pratica forestale. Nei capitoli tecnica e pianificazione, economia forestale, ecosistema bosco, apprenere e divulgare, lo sapevate?, si trovano numerosi articoli con ulteriori informazioni chiaramente strutturati.
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salviamolaforesta.org
Salviamo la foresta si impegna attivamente per la protezione della foresta tropicale. L'associazione senza scopo di lucro nomina progetti, aziende e decisori politici che distruggono le foreste pluviali. Sostiene inoltre le organizzazioni locali basate ai tropici per prevenire il furto di terreni, la deforestazione, l'uccisione e la crudeltà su animali e la distruzione dell'ambiente.
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holz-bois-legno.ch
Tutto il legname proveniente dai nostri boschi e trasformato in Svizzera può portare il marchio d'origine Legno Svizzero. Il marchio rosso fa da passaporto svizzero per una delle poche materie prime che si estraggono nel nostro Paese. Costruire con il legno è diventato di nuovo popolare, vengono presentati vari esempi di realizzazioni.
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Le castagne e la "grà" di Moghegno
Un'attività autunnale destinata alle scuole elementari che, grazie alla documentazione fornita dagli organizzatori e alla partecipazione attiva all'essicazione delle castagne presso la "grà", diventa un percorso didattico che può durare anche qualche mese e che tocca diverse tematiche
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L'appuntamento col signor Bosco
Tiziana e Lara raccontano il loro percorso con la scuola dell'infanzia di Orselina. Nella testimonianza - intervista (17'31") - si toccano passione, problemi e soluzioni, ma anche le paure iniziali di questo approccio, proposto da Centro Natura Vallemaggia e WWF tramite una formazione continua in seno al DFA.
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Le aule nella natura
La migliore aula non ha bisogno di pareti: è la natura stessa. Basta uscire! In Ticino vi sono molte possibilità di svolgere lezioni nella natura sia tramite animazioni sia sfruttando le sempre più numerose aule nella natura promosse da numerosi enti pubblici e privati.
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Rete scuole all’aperto
Scuole all’aperto è nel 2018 un sito con una funzione di servizio per l’informazione e la divulgazione delle principali pratiche educativo-didattiche che crescono nelle scuole pubbliche all’aperto italiane. La sede della rete nazionale è Bologna, ospite della Fondazione Villa Ghigi.
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Il bosco del canton Ticino
In questo libro vengono toccati tutti gli aspetti legati al bosco ticinese: la sua storia, la situazione attuale, le prospettive per il futuro. Centinaia di straordinarie fotografie lo arricchiscono rendondolo prezioso ed indispensabile per tutti coloro che amano la natura e vogliono conoscere una realtà che occupa oltre la metà del canton Ticino. Un volume classico che può aiutare i docenti a costruirsi gli “occhiali” necessari per leggere il bosco da un punto di vista naturalistico e culturale.
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La scuola nel bosco (erickson, 1° ciclo)
La scuola nel bosco presenta un percorso per ripensare gli spazi educativi a partire dall'analisi dei bisogni e degli interessi dei bambini e riportare la natura dentro i servizi per l'infanzia. Il testo approfondisce il tema della pedagogia del bosco muovendo da un’esperienza di ricerca compiuta dalle autrici all’interno di alcuni servizi per l’infanzia. A partire dal bosco, insegnanti, educatori e genitori hanno trovato un modo più spontaneo di incontrare la natura, lasciando al bambino tutto il tempo necessario per esplorarla e giocare in libertà, rinunciando ad attività strutturate ed evitando di anticipare curiosità e conoscenze.
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Il bosco tra gestione e biodiversità
Un cortometraggio (18') di WWF e Alleanza Territorio per descrivere la netta relazione esistente tra la gestione di un bosco e la sua biodiversità. Dalla costruzione di strumenti ad archi al censimento delle specie di pipistrello si mostrano svariati aspetti del bosco ticinese.
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pubblicato il 17.03.2025 |