Partire o restare?

Le nostre società sono segnate dalla migrazione. Questo fenomeno umano e sociale è legato a fattori economici, ambientali, politici, demografici, culturali e personali. I contesti socioeconomici, politici ma anche ambientali influenzano le rotte migratorie.

In classe e a scuola, la maggior parte di allieve, allievi e persone in formazione vive già l'esperienza del multiculturalismo. Questo tema offre una fantastica opportunità per affrontare un fenomeno universale e complesso. Ma soprattutto costituisce un'occasione per sperimentarlo nella vita quotidiana, grazie all'incontro con qualcuno proveniente da un altro Paese, un altro Cantone, un'altra città o un altro villaggio, e per prepararsi allo stesso tempo a un'esistenza costellata di cambiamenti di luoghi di vita.

Pertinenza ESS

Le seguenti considerazioni sull’ESS sono scaricabili come PDF: Pertinenza ESS e approfondimenti tematici

1. Competenze ESS

Riflettere approfonditamente sul fenomeno della migrazione consente di allenare competenze ESS specifiche. Affrontare il tema della migrazione può portare ad esplorare argomenti diversi e svariati come i cambiamenti climatici, i bisogni fondamentali dell'essere umano, le disuguaglianze socio-economiche, la salute e il benessere, la mobilità, l'istruzione, ecc. In breve: si constata che il mondo è interdipendente e che tutti questi sistemi sono interrelati. Se teniamo presente che migrare significa lasciare il proprio luogo di nascita o di domicilio per un altro, allora la migrazione è parte integrante della nostra società e riguarda ognuno/a di noi. Questo cambiamento di prospettiva emerge anche quando si considera che la Svizzera è stata a lungo un Paese di emigrazione a causa della povertà. Se pensiamo alle persone anziane che si stabiliscono in un altro Stato per sfuggire alla precarietà in Svizzera o se proviamo a metterci nei panni di una persona migrante e a chiederci come agiremmo, quali sarebbero le nostre esigenze in queste circostanze per capire meglio la realtà di migliaia di persone in tutto il mondo o che vivono accanto a noi? Cambiare la propria prospettiva e rivedere le proprie idee preconcette acquisendo inoltre nuove conoscenze, basandosi su fatti e dati, cogliendo la portata delle migrazioni a livello globale, costatando che i Paesi d'accoglienza delle persone in fuga da un conflitto o un regime dittatoriale sono gli Stati confinanti e che poche persone migranti internazionali arrivano in Europa. In una società in costante evoluzione e sempre più mobile, come possiamo affrontare le sfide messe in evidenza dalle migrazioni odierne? Come si evolverà la nostra società? Come riusciremo a gestire questo pluralismo in futuro? Come affronteremo le paure, la politicizzazione della migrazione e i movimenti anti-immigrazione, ecc.? In futuro, come potremo sostenere l'integrazione e gli scambi interculturali? Come riusciremo ad affrontare e sviluppare una maggiore sensibilità nei confronti della discriminazione e del razzismo? In breve, come possiamo anticipare le sfide correlate alla migrazione di domani? Vedere la migrazione come un'opportunità piuttosto che come un problema, considerare le persone migranti come un gruppo di esperte ed esperti in strategie di adattamento, valorizzare le competenze acquisite nel Paese d'origine e far beneficiare di queste esperienze formative il maggior numero possibile di persone. Ecco un nuovo modo di concepire la migrazione grazie al pensiero creativo. Il tema della migrazione tocca l'identità, suscita anche emozioni e paure e può sfociare in dibattiti accesi. Identificare le proprie emozioni, sviluppare uno spirito critico, allenare il dialogo e argomentare sono abilità che rientrano nelle competenze ESS. Affrontare la questione della migrazione significa anche prendere posizione, capire le proprie emozioni, riflettere sui valori altrui e propri al fine di intraprendere un'azione concreta. Quindi, come posso comportarmi qui e ora? Come posso assumere le mie responsabilità di cittadina o cittadino e di essere umano appartenente a questo mondo? Quale ruolo devo svolgere nel processo democratico e quale posto devo dare alle persone con un passato migratorio per permettere loro di partecipare pienamente alla società già durante il periodo di formazione? In altre parole, come possiamo agire, in quanto individui e collettività per dare forma a una società pluralista e sostenibile?

2. Domande ESS

Come introduzione all’insegnamento dell’ESS, si consiglia di scegliere una domanda che pone un problema. Una domanda-problema è una domanda alla quale non possiamo fornire una risposta unica, ma sulla quale è possibile discutere e riflettere. Non è la risposta corretta che viene prima di tutto, ma il fatto di cercare insieme le possibili soluzioni. Queste domande dovrebbero riguardare il contesto di vita degli allievi, toccare il maggior numero possibile di aspetti e interessi e invitare alla riflessione e all’azione. Le seguenti domande possono quindi servire come base per discussioni, attività, progetti o simili in classe o a scuola. Attingere alle idee dei discenti aiuta ad avviare o completare un processo o a valutare il cammino percorso, le esperienze di apprendimento fatte e le competenze ESS esercitate. A livello individuale: Cosa significa per me la migrazione rispetto alla mia storia familiare e alle mie aspirazioni per il futuro? Desidero fare carriera in Svizzera o altrove? Prevedo di vivere per sempre nel mio luogo d'origine? Chi beneficia di determinati privilegi e chi no? Per esempio, per quanto riguarda la libertà di movimento? Come posso partecipare al dibattito sui diversi diritti politici, limitati per alcuni/e? Quali sono le opportunità d'impegno politico? Cosa posso fare concretamente? Come posso favorire l'integrazione di una compagna o un compagno di classe? Perché la mia amicizia è importante? Come posso arricchire le mie conoscenze se entro in contatto con nuovi modi di capire il mondo? Cosa posso imparare dalle esperienze vissute e dalle tradizioni di chi mi circonda? … A livello sociale: Cosa possiamo fare in quanto individui e società per favorire una convivenza armoniosa in una società pluralista? Cosa possiamo fare di meglio per accogliere e integrare (a livello sociale, politico, ecc.) le persone migranti? E viceversa, cosa devono fare le persone migranti per essere accolte e integrate? Le migrazioni internazionali sono il riflesso di un mondo interdipendente, di una manifestazione delle sfide della sostenibilità, delle emergenze ecologiche e sociali? Qual è la nostra visione della società di domani? Quali valori sono alla base del rispetto e della promozione della diversità culturale nelle nostre società contemporanee? Si deve adattare la governance democratica alla diversità culturale? È un problema se una parte sostanziale della popolazione non ha il diritto di voto, nonostante viva in Svizzera da anni e paghi le tasse? Come possiamo rafforzare la cittadinanza democratica e la partecipazione effettiva di tutti/e? Come possiamo mantenere la coesione sociale valorizzando nel contempo la diversità? Quali misure possiamo adottare in quest'ambito per contenere il deterioramento ambientale che costringe intere popolazioni a fuggire dalla loro regione? Quanto aumenterà la migrazione in futuro? In futuro, come potremo conciliare le esigenze delle nuove persone giunte in Svizzera, delle persone da tempo stabilitesi nel nostro Paese e delle persone autoctone (sicurezza, stabilità, ambiente sano, salute, realizzazione personale)? A quali livelli vi sono reticenze nei confronti dell'accoglienza e dell'integrazione delle persone con un passato migratorio? …   Una domanda su cui riflettere Come possono le persone con un passato migratorio partecipare pienamente alla vita in società se non sono incluse nelle discussioni che le riguardano in primo luogo?

3. Trasposizione didattica in classe

Una compagna di classe appena giunta dall'Ucraina, dei genitori arrivati dal Portogallo o una rappresentante di allieve e allievi che sogna di trasferirsi a Singapore. La migrazione è una realtà quotidiana negli istituti scolastici. Oggi, tutte le persone in formazione hanno un qualche legame con il tema della migrazione, sia per via del loro contesto familiare che per le immagini trasmesse dai media. Inoltre, questo tema riguarda tutti i livelli scolastici. L'accoglienza delle persone immigrate ha anche un impatto sulla vita quotidiana nelle scuole, in quanto molte di loro sono minori e devono essere scolarizzate. Di conseguenza, i temi dell'esilio, dell'asilo e dell'integrazione coinvolgono direttamente l'insegnamento e fanno parte dei dibattiti sociali. Gli/Le insegnanti possono informarsi insieme alle persone in formazione sui contesti dei movimenti migratori, interessarsi con circospezione alle molteplici ragioni che spingono a migrare e gettare le basi per una coesistenza pacifica nella loro scuola. Conformemente alla politica d'integrazione della Svizzera, le scuole, gli istituti di formazione professionale e le aziende fanno parte delle cosiddette strutture ordinarie che hanno in primo luogo un mandato d'integrazione. Il tema della migrazione può essere trattato in diverse materie e in particolare nell'ambito di un insegnamento interdisciplinare: allieve e allievi possono per esempio scoprire e studiare diversi modi di vivere nelle materie scienze umane e sociali, istruzione o cultura generale, etica, religione e società, e capire cosa significano per queste persone la loro origine e la loro appartenenza. Oppure possono esaminare e analizzare le strutture e i movimenti di popolazione. Utilizzando storie familiari, studiano ciò che ha segnato i membri della famiglia (sviluppo economico, cambiamento sociale, fuga, migrazione, istruzione, ruolo del genere, generazioni, tradizioni, ecc.). Nel Piano di Studio (perfezionato) nell’ambito 6.3.1 Cittadinanza, cultura e società, alcuni obiettivi permettono di trattare diversi aspetti delle migrazioni umane toccando temi come la comprensione interculturale e le disuguaglianze socioeconomiche. Al livello sec. II e nelle scuole professionali vengono ad aggiungersi altre domande relative alla storia, all'identità e alla socializzazione, alla politica, all'etica e al diritto. Gli argomenti che si possono trattare includono per esempio i contesti socioeconomici e politici e il loro impatto sulle strategie migratorie; le idee alla base della decisione di lasciare il paese e quelle che ci si fa sulla nuova realtà; le rotte migratorie; le risorse nonché le difficoltà e i vincoli incontrati sia durante l'esilio che in relazione con l'insediamento nel nuovo luogo di vita; la trasmissione e la costruzione dell'identità in un contesto migratorio o la questione del genere. Queste problematiche offrono l'opportunità di affrontare questioni socialmente sensibili in classe e a scuola e di ripensare la convivenza. Di fatto, le competenze necessarie per partecipare al dialogo interculturale non sono innate. Devono essere acquisite e praticate durante il periodo della formazione e poi coltivate per tutta la vita. Un'integrazione riuscita richiede sforzi sia da parte delle nuove persone arrivate che di quelle già stabilitesi, e ciò avviene nella società, a scuola o in classe. Queste diverse riflessioni dimostrano che il tema della migrazione si inserisce in modo del tutto naturale nel contesto scolastico e nell'insegnamento. Nei vari piani di studio troviamo obiettivi che possono essere correlati alla migrazione. Si tratta di prendere coscienza della diversità in tutte le sue forme e di aprirsi all'alterità, di imparare gli uni dagli altri diventando più predisposti e più inclini alla comprensione interculturale, di cambiare prospettiva e di superare i pregiudizi per sviluppare il rispetto reciproco. In classe si possono effettuare diverse attività in tal senso: Imparare sulla migrazione e attraverso quest'ultima Grazie a domande molto semplici, è possibile raccogliere ciò che le persone in formazione sanno già sulla migrazione, partendo dal loro vissuto o dal chiarimento di concetti. Studiare con allieve e allievi la storia migratoria della loro famiglia e scoprire la loro origine (dalla Svizzera al Canada, dalla Siria o dall'Ucraina alla Svizzera, o semplicemente dal paese di campagna alla città, dalla Svizzera tedesca al Ticino, ecc.). Questo approccio permette di mostrare che la migrazione è un fenomeno diffuso. La diversità all'interno della classe è riconosciuta come una risorsa preziosa. Informarsi sui progetti per il futuro che hanno allieve e allievi. Dove vogliono vivere, lavorare e formare una famiglia? Qui o altrove? E perché? Che margine di manovra hanno? Hanno tutti/e le stesse opportunità (passaporto, risorse finanziarie, ecc.)? Utilizzare biografie per capire meglio i diversi motivi che spingono a migrare o a fuggire e le condizioni di vita nei Paesi d'origine in questione. Quali sono i bisogni fondamentali degli esseri umani? Come si presenta la situazione per le persone nate qui? Come si presenta la situazione per le persone con un passato migratorio internazionale? La situazione è diversa per le nuove persone arrivate in Svizzera e per le persone stabilitesi da tempo nel nostro Paese o in funzione del permesso di soggiorno? Interrogarsi sui valori all'origine dei testi nazionali o internazionali, sia quelli che promulgano i diritti umani e la forza dell'integrazione, sia quelli che cercano di limitare l'immigrazione. Familiarizzarsi con la procedura d'asilo in Svizzera. Quali sono i diritti e i doveri dei/delle richiedenti l'asilo e qual è il nostro compito nell'ambito della loro integrazione sociale? Analizzare i propri pregiudizi e i pregiudizi comuni presenti nella società. Imparare a fare la distinzione tra pregiudizio, xenofobia e discriminazione. Identità e socializzazione: riflettere sulle identità pluralistiche, nonché sul significato e sui vantaggi della diversità all'interno della classe. Analizzare le votazioni in relazione con la migrazione e il contesto. Interessarsi all'influenza di queste votazioni sulla vita quotidiana di allieve e allievi. Come possono le persone in formazione affrontare la migrazione? Quali sono i loro margini di manovra? A quale livello possono agire? …   Cambiare prospettiva Se dovessi partire, cosa porterei con me? Di cosa avrei bisogno durante il viaggio e dopo per adattarmi al nuovo contesto di vita? Di quali informazioni avrei assolutamente bisogno? Chi potrebbe aiutarmi? Chiedersi per esempio di cosa avrebbero avuto bisogno i propri genitori arrivati 20 anni fa dal Portogallo o da altri Paesi? Produrre un documento, per esempio sotto forma di CV, che evidenzi le competenze "nascoste" delle persone migranti (strategie di sopravvivenza, adattamento, apprendimento di una nuova lingua, flessibilità, ecc.). Come dimostrare in modo tangibile che l'esilio e l'integrazione rappresentano un percorso di formazione, che sono state sviluppate competenze utili nella vita quotidiana che altre persone non possiedono. Interrogarsi e informarsi sulla problematica "genere e migrazione", per esempio essere una donna migrante, le relazioni di genere e di parentela nel contesto della migrazione, i rischi di discriminazione per le persone LGBTIQ, ecc. Affrontare la problematica della fuga dei cervelli e delle competenze verso i Paesi del Nord a scapito dei Paesi in via di sviluppo. Questo flusso è sempre dannoso per i Paesi di provenienza? …

4. Trasposizione didattica a scuola

La migrazione, le sue sfide e opportunità riguardano anche la scuola in quanto luogo di vita, formazione e lavoro. Gli istituti di formazione riuniscono nello stesso contesto persone provenienti da svariati ambienti e con orizzonti diversi, offrendo loro l'opportunità di allenare le competenze necessarie per convivere in una società pluralista. Ci si aspetta inoltre dalla scuola che tenga conto dei diritti fondamentali di ogni individuo e faciliti l'integrazione sociale e professionale. Si possono realizzare varie attività in tal senso in tutta la scuola: Integrare le persone in formazione e il personale con un passato migratorio in un gruppo di lavoro incaricato di garantire una convivenza armoniosa, le pari opportunità, di accrescere la sensibilità alla discriminazione, ecc. Tener conto delle esigenze culturali e religiose, ove possibile. Essere aperti alla discussione e trovare soluzioni vantaggiose per tutti. Curare l'accoglienza delle nuove persone arrivate nell'istituto di formazione. Valorizzare le diverse espressioni culturali e culinarie organizzando una mostra, uno spettacolo, una festa con ballo, un brunch, ecc. a cui invitare i genitori e le persone che vivono nei pressi dell'istituto scolastico. Dedicare dei momenti predefiniti ad attività che favoriscono la convivenza, la condivisione, la scoperta degli altri, ecc. ...

pubblicato il 7.12.2023

1° ciclo

Nel piano di studio Formazione generale: i concetti che i contesti abbracciano si rifanno agli obiettivi di sviluppo sostenibile, riassumibili attraverso una serie di snodi tematici. Questi sfociano negli orientamenti realizzativi e nei contesti di esperienza seguenti: Cittadinanza, culture e società: partecipare attivamente a incontri con persone in situazione (passata e presente) di vulnerabilità; conoscere e rispettare la diversità e la ricchezza culturale.
Film
	I frutti delle nuvole - Plody Mraku (film d'animazione, 11 min., VOD) Questo cortometraggio è una parabola sul coraggio di prendere in mano il proprio destino, di pensare oltre all’ordinario, di scoprire nuovi orizzonti e di motivare gli altri a fare altrettanto.
	Abi – i piatti vuoti (cortometraggio, 8 min., VOD) Abi, di 6 anni, vive in un caseggiato nel quale abitano persone delle più svariate nazioni e culture. Quando viene invitata a pranzo da un amico etiope si crea un equivoco... al quale viene trovata rapidamente una soluzione. Un video giocoso su come affrontare usi e costumi differenti.
	Frontière (Frontiera) (film d’animazione, 5 min., VOD) Due figure di plastilina dal colore di pelle diverso l’una dall’altra s'incontrano. Ciascuna vorrebbe che l'altra cedesse il passo. Invece di mettersi d'accordo, tutte e due cominciano a costruire molto un muro intorno a loro. Solo alla fine si accorgono che così hanno creato un vero labirinto dal quale non c’è via di scampo.
Materiali didattici
	Gli intrusi, una storia con due finali Il libro racconta della vita di un bosco con i suoi animali che viene stravolto dagli intrusi. Questi giunsero per mare da terre lontane, pieni di illusioni e speranze. Gli intrusi, animali mai visti nel bosco prima di allora e molto diversi, vengono invitati ad andersene.
	Il muro in mezzo al libro Libro illustrato nel quale le due pagine sono divise da un grande muro. Da una parte vive un cavaliere che si sente al sicuro, dall'altra parte invece ci sono tanti pericoli e persino un enorme orco affamato. Ma è proprio vero?
	Di traverso Dopo aver vissuto degli eventi dolorosi, Delta, una giovane pipistrella che abita a Chirotteropoli - la società della pipistrelle - intraprende un viaggio verso altre società, quella delle rondini e quella delle pantegane. I suoi incontri la portano a capire come nascono le disuguaglianze e a prendere in considerazione una linea d’azione.
	Insieme per salvare il mondo La storia narra di Sofia, una bambina che si ritrova in casa diversi personaggi (animali e persone) costretti a fuggire a causa degli effetti dei cambiamenti climatici. Dopo uno smarrimento iniziale, Sofia decide di reagire passando all'azione. Riuscirà a convincere i potenti della gravità della situazione e della necessità di agire.
	Conflitti globali Conflitti, guerra, terrorismo, pace, civili, soldati, rifugiati, bambini, governo e Nazioni Unite sono alcune delle parole chiave che vengono citate in questo libro e che fanno parte dei temi importanti che coinvolgono il futuro di tutti, anche dei bambini.
	Apprendimento cooperativo nella scuola dell'infanzia Il volume presenta il percorso di ricerca e di azione in alcune scuole dell'infanzia nell'ideazione e realizzazione di un curricolo di attività cooperative finalizzate all'educazione interculturale, mostrandone gli effetti positivi a livello di competenze sociali, relazionali ed emotive, ma anche cognitive e metacognitive.
	Apprendimento cooperativo e educazione interculturale Saper cogliere il multiculturalismo come opportunità di crescita, anziché viverlo come rischio o svantaggio, è ciò che il volume si propone, grazie a un progetto di ampio respiro rivolto alla scuola primaria. Il testo si struttura in una prima parte teorica, che fa da cornice di riferimento ai percorsi e alle attività della seconda parte.
	Isotta l'aquilotta intraprendente Isotta non vuole essere un’aquilotta rosa, vuole essere un’aquila! Imparare a volare, sorvolare i grandi laghi, raggiungere le alte vette e conoscere… Questo è il desiderio di Isotta e l’obiettivo del progetto editoriale di CooparMiMaMeMo: storie e racconti per imparare a essere. Una proposta narrativa per imparare a riconoscere e rispettare le diversità, stimolare la creatività e accrescere l'autostima.
	Laboratorio attività interculturali Questo libro - nato dall’esperienza dell’autrice, che da anni si occupa dell’integrazione di bambini stranieri a scuola - propone un percorso di educazione interculturale per la SE, ma adattabile anche alla SI, basato su giochi e attività che coinvolgono tutta la classe, per aiutare i bambini ad affrontare le questioni legate all’immigrazione e alla paura delle differenze, con il principale obiettivo di combattere pregiudizi e stereotipi.
	Stellaluna La diversità, l'altro e l'amicizia interculturale vissuta dal punto di vista di una pipistrellina separata dalla madre prima di aver imparato a volare. Accolta in un nido di uccelli insieme con altri piccoli, dove impara che non tutte le creature alate si nutrono di frutta e volano di notte…
	No all'intolleranza e al razzismo Nella classe, nel quartiere, quando si va in vacanza, si ha occasione d’incontrare tante persone diverse e di scoprire che si può vivere in modi differenti. Se ci si apre agli altri, essi insegneranno molte cose e si potrà fare altrettanto con loro.
Pratiche ESS
	Refugees welcome Perché le persone fuggono dalla loro patria? Cosa vivono durante la loro fuga? Come si svolge l’arrivo in Svizzera e come vivono qui? Nella settimana di progetto della scuola elementare Gönhard sul tema “I rifugiati”, 15 allievi di 2a – 4a classe hanno conosciuto diverse persone – bambini, adolescenti e giovani adulti – che hanno dovuto abbandonare la propria patria.
Attività didattiche di attori esterni
	Radio per bambini e adolescenti a scuola (Villaggio Pestalozzi) Il bus radiofonico fa una fermata a scuola e la classe realizza le proprie trasmissioni, dalla pianificazione, alla realizzazione fino al momento della messa in onda. Saranno affrontati temi attuali all’interno della comunità o del quartiere oppure argomenti come l’emarginazione e la discriminazione nel proprio contesto sociale. Ad esempio: come si manifesta il razzismo nel calcio?

2° ciclo

Nel piano di studio Formazione generale: i concetti che i contesti abbracciano si rifanno agli obiettivi di sviluppo sostenibile, riassumibili attraverso una serie di snodi tematici. Questi sfociano negli orientamenti realizzativi e nei contesti di esperienza seguenti: Cittadinanza, culture e società: delineare attività concrete che possono contribuire ad affrontare localmente il problema della povertà e delle sue cause; progettare e partecipare a iniziative volte all’inclusione.
Film
	Una giraffa sotto la pioggia (film d'animazione, 12 min., VOD) Una giraffa coraggiosa che si oppone alle ingiustizie viene cacciata dalla sua terra natia e arriva nel paese dei cani. Abbandonata a sé stessa lotta con le sue dimensioni, il cibo insolito e l’atteggiamento scostante dei cani. Alla fi ne trova lavoro e amicizia presso un giardiniere. Ma poi la sua richiesta d’asilo viene respinta.
	Frontière (Frontiera) (film d’animazione, 5 min., VOD) Due figure di plastilina dal colore di pelle diverso l’una dall’altra s'incontrano. Ciascuna vorrebbe che l'altra cedesse il passo. Invece di mettersi d'accordo, tutte e due cominciano a costruire molto un muro intorno a loro. Solo alla fine si accorgono che così hanno creato un vero labirinto dal quale non c’è via di scampo.
Materiali didattici
	I rifugiati e i migranti Il libro affronta e approfondisce in modo semplice e chiaro il vasto tema legato ai migranti - persone partite in cerca di una vita più felice e migliore, e ai rifugiati - persone costrette a lasciare le proprie case e il luogo dove vivono perché la guerra, una catastrofe naturale o il terrorismo rendono pericoloso restare.
	Conflitti globali Conflitti, guerra, terrorismo, pace, civili, soldati, rifugiati, bambini, governo e Nazioni Unite sono alcune delle parole chiave che vengono citate in questo libro e che fanno parte dei temi importanti che coinvolgono il futuro di tutti, anche dei bambini.
	Perché le persone migrano Due stimoli didattici “L’origine della mia famiglia” e “Le migrazioni plasmano il nostro mondo” che permettono in maniera semplice di affrontare il tema in classe. Questo offre l’opportunità di inglobare le esperienze e le risorse degli allievi, poiché molti effetti del fenomeno si ritrovano nella loro vita quotidiana e con molta probabilità anche nelle loro storie personali o familiari.
	Laboratorio attività interculturali Questo libro - nato dall’esperienza dell’autrice, che da anni si occupa dell’integrazione di bambini stranieri a scuola - propone un percorso di educazione interculturale per la SE, ma adattabile anche alla SI, basato su giochi e attività che coinvolgono tutta la classe, per aiutare i bambini ad affrontare le questioni legate all’immigrazione e alla paura delle differenze, con il principale obiettivo di combattere pregiudizi e stereotipi.
	Apprendimento cooperativo e educazione interculturale Saper cogliere il multiculturalismo come opportunità di crescita, anziché viverlo come rischio o svantaggio, è ciò che il volume si propone, grazie a un progetto di ampio respiro rivolto alla scuola primaria. Il testo si struttura in una prima parte teorica, che fa da cornice di riferimento ai percorsi e alle attività della seconda parte.
	Giochi di ruolo e formazione interculturale Le proposte di questo volume analizzano i temi legati ai processi di formazione dell'identità culturale, proponendo dei giochi di ruolo creativi per far riflettere docenti e discenti sul proprio modello culturale, punto di partenza per lo scambio tra culture.
	La migrazione delle Ibane Il fumetto racconta le avventure di Alibert e Halaya alla ricerca del Rumbalum, una pianta che cresce sulle ibane e unico rimedio naturale contro la febbre delle scimmie, che sembra essere sparito dalla faccia della terra. Chissà se questa scomparsa è dovuta ai cambiamenti climatici in atto? Con dossier per docenti.
	Il rispetto a piccoli passi Ridendo delle cantonate e delle delusioni di Baccanone, Bertuccia e Piccologné della famiglia Cafonetti e seguendo le avventure di Ocarino, Gian Gentile e Gian Cortese della famiglia De Sempio, i giovani lettori scopriranno che è sempre bello sentire o dire una parola gentile e che, nei diversi paesi del mondo, esistono tanti modi per salutarsi e ringraziare.
	Stellaluna La diversità, l'altro e l'amicizia interculturale vissuta dal punto di vista di una pipistrellina separata dalla madre prima di aver imparato a volare. Accolta in un nido di uccelli insieme con altri piccoli, dove impara che non tutte le creature alate si nutrono di frutta e volano di notte…
	No all'intolleranza e al razzismo Nella classe, nel quartiere, quando si va in vacanza, si ha occasione d’incontrare tante persone diverse e di scoprire che si può vivere in modi differenti. Se ci si apre agli altri, essi insegneranno molte cose e si potrà fare altrettanto con loro.
Pratiche ESS
	Refugees welcome Perché le persone fuggono dalla loro patria? Cosa vivono durante la loro fuga? Come si svolge l’arrivo in Svizzera e come vivono qui? Nella settimana di progetto della scuola elementare Gönhard sul tema “I rifugiati”, 15 allievi di 2a – 4a classe hanno conosciuto diverse persone – bambini, adolescenti e giovani adulti – che hanno dovuto abbandonare la propria patria.
Attività didattiche di attori esterni
	Radio per bambini e adolescenti a scuola (Villaggio Pestalozzi) Il bus radiofonico fa una fermata a scuola e la classe realizza le proprie trasmissioni, dalla pianificazione, alla realizzazione fino al momento della messa in onda. Saranno affrontati temi attuali all’interno della comunità o del quartiere oppure argomenti come l’emarginazione e la discriminazione nel proprio contesto sociale. Ad esempio: come si manifesta il razzismo nel calcio?

3° ciclo

Nel piano di studio Formazione generale: i concetti che i contesti abbracciano si rifanno agli obiettivi di sviluppo sostenibile, riassumibili attraverso una serie di snodi tematici. Questi sfociano negli orientamenti realizzativi e nei contesti di esperienza seguenti: Cittadinanza, culture e società: proporre soluzioni per far fronte a problemi sistemici relativi alla povertà e alle disuguaglianze; partecipare a progetti di aiuto allo studio per allievi e coetanei o più giovani; progettare e sostenere strategie e azioni in favore di attività di cooperazione allo sviluppo sostenibile; organizzare, gestire ed arbitrare tornei o altre attività motorie di confronto con gli altri (ad es. attività entomotorie, rappresentazioni teatrali, ecc.).
Film
	Invention of Less (film d'animazione, 3 min., VOD) Attualmente, molte persone si stanno occupando delle conseguenze del cambiamento climatico. L'orsa polare si rende conto che da sola non può risolvere il problema. La lingua del film è l'inglese e il film è adatto alle lezioni di inglese o all'insegnamento interdisciplinare.
	One Word (documentario, 83 min., VOD) La Repubblica delle Isole Marshall è una nazione insulare nell'Oceano Pacifico. La maggior parte delle isole si trova a meno di 1,8 metri sopra il livello del mare. A causa del cambiamento climatico e dell'innalzamento del livello del mare, le previsioni negative prevedono che le isole saranno inabitabili entro il 2050. Il film non mostra solo la reale minaccia della crisi climatica, ma anche le speranze e la volontà di adattamento della popolazione.
	I coinvolti (cortometraggio, 13 min., VOD) Poco prima del decollo, una passeggera si rifiuta di sedersi perché vuole impedire il rimpatrio in Afghanistan di un richiedente asilo. I passeggeri sono quindi strappati alla loro routine e si trovano improvvisamente confrontati con la situazione di dover prendere posizione.
	Tente 113 (film d’animazione, 18 min., VOD) Agìr, un timido diciannovenne curdo, racconta la storia della sua fuga dalla Siria alla Svizzera. Per diversi anni, Agìr viaggia attraverso vari paesi fino ad arrivare finalmente in Svizzera percorrendo la rotta dei Balcani.
	Cercare rifugio - Rachel (film d’animazione, 6 min., VOD) In questo film la diciassettenne Rachel racconta la vera storia della sua persecuzione e fuga. Rachel e la sua famiglia sono cristiani e nel loro paese a maggioranza musulmana sono discriminati, ciò che li induce a fuggire in Europa. Qui in un primo tempo conducono una vita normale, finché un giorno sono arrestati...
	E poi mi hanno espulso (documentario, 30 min., su DVD) Nel film, cinque giovani albanesi raccontano la loro storia di emigrazione. In questo hanno tutti qualcosa in comune: sono tutti originari del Kosovo e hanno passato molti anni sia in Svizzera che in Germania. I loro genitori si sono rifugiati in Svizzera, perchè nel Kosovo la quotidianità era segnata da dispotismo, repressione e povertà. Però tutti hanno ottenuto solo un permesso di soggiorno temporaneo e non sono mai stati riconosciuti come richiedenti l’asilo.
Materiali didattici
	I rifugiati e i migranti Il libro affronta e approfondisce in modo semplice e chiaro il vasto tema legato ai migranti - persone partite in cerca di una vita più felice e migliore, e ai rifugiati - persone costrette a lasciare le proprie case e il luogo dove vivono perché la guerra, una catastrofe naturale o il terrorismo rendono pericoloso restare.
	Senza casa né diritti (Fotolinguaggio) Immagini per affrontare in classe il tema delle migrazioni climatiche grazie alle quali toccare la questione delle migrazioni ambientali che solleva delle sfide sociali, economiche, scientifiche, ecologiche e politiche, e che si declinano in modo diverso in funzione del contesto e dei punti di vista.
	Arrivare o andare via – la Svizzera che migra Due stimoli didattici “L’origine della mia famiglia” e “La Svizzera nel mondo” che permettono in maniera semplice di affrontare il tema in classe. Questo offre l’opportunità di inglobare le esperienze e le risorse degli allievi, poiché molti effetti del fenomeno si ritrovano nella loro vita quotidiana e con molta probabilità anche nelle loro storie personali o familiari.
	Regole in guerra: avventura croce rossa (Sito web) "Regole in guerra" si occupa di guerra, fuga e migrazione, nonché delle regole del diritto internazionale umanitario. Giochi, esercizi e lavoro di gruppo aiutano gli studenti ad acquisire conoscenze sui motivi della fuga, sulle regioni di conflitto e sul diritto umanitario internazionale, ad abbattere i pregiudizi nei confronti dei rifugiati e a sviluppare l'empatia. Vi è pure un sito sulla gestione dei conflitti.
	Sotto il velo: la mia vita con il velo per le strade di Roma Fumetto che pone l'accento sui pregiudizi e come superarli tramite i disegni e i testi dell'autrice, originaria della Tunisia e cittadina di Roma. Piacevole nella lettura e originale nella costruzione. Adatto da utilizzare in classe per intero o anche solo l'una o l'altra tavola che tratta un tema specifico.
	Giochi di ruolo e formazione interculturale Le proposte di questo volume analizzano i temi legati ai processi di formazione dell'identità culturale, proponendo dei giochi di ruolo creativi per far riflettere docenti e discenti sul proprio modello culturale, punto di partenza per lo scambio tra culture.
	Umanità in cammino: migrazione (e sviluppo demografico) (Fotolinguaggio) Immigrare ed emigrare, trasformarsi da nomadi a sedentari oppure fare entrambe le cose in diversi fasi della stessa vita sono delle costanti nella storia dell'umanità e del presente. E anche le motivazioni sono le stesse: il miglioramento delle prospettive di vita attraverso la ricerca di cibo, lavoro, spazi, partner, formazione, avventura, protezione oppure sicurezza. Ma la migrazione non è un processo privo di conflitti. Il fotolinguaggio è composto da 50 fotografie in bianco e nero nel formato A4.
	La migrazione delle Ibane Il fumetto racconta le avventure di Alibert e Halaya alla ricerca del Rumbalum, una pianta che cresce sulle ibane e unico rimedio naturale contro la febbre delle scimmie, che sembra essere sparito dalla faccia della terra. Chissà se questa scomparsa è dovuta ai cambiamenti climatici in atto? Con dossier per docenti.
	Il rispetto a piccoli passi Ridendo delle cantonate e delle delusioni di Baccanone, Bertuccia e Piccologné della famiglia Cafonetti e seguendo le avventure di Ocarino, Gian Gentile e Gian Cortese della famiglia De Sempio, i giovani lettori scopriranno che è sempre bello sentire o dire una parola gentile e che, nei diversi paesi del mondo, esistono tanti modi per salutarsi e ringraziare.
	All'incrocio dei sentieri: i racconti dell'incontro I racconti dell'incontro, ambientati in Africa, Francia e Italia, attingono al vissuto quotidiano, parlano di amore, di viaggi, di nostalgia, di fierezza e di dignità, smascherando gli stereotipi con lo strumento dell'ironia. Con essi l’autore trasferisce l’oralità tipica della cultura africana nella scrittura.
	La cucina delle feste nel mondo Il libro racconta come i popoli fanno festa a tavola, queste sono un'ottima occasione per sperimentare la cucina degli altri e imparare ad apprezzarli. Nella festa sono celebrati il piacere di ritrovarsi insieme, ma anche i valori della propria identità, i riferimenti simbolici e pratici alla propria tradizione. Con oltre 300 ricette tradizionali ed etniche.
Pratiche ESS
	RadioChico | Per un anno, i richiedenti l'asilo minori non accompagnati del centro Bäregg di Berna hanno prodotto programmi sul tema del "cambio di prospettiva" nell'ambito del progetto scolastico di RadioChico. Questo progetto ha dato un importante contributo alla loro integrazione linguistica, un aspetto essenziale dell'educazione.
Attività didattiche di attori esterni
	Migrazione e diritto d'asilo (Amnesty International) Gli studenti scoprono i diritti dei rifugiati e delle persone migranti. Grazie a un gioco di ruolo, hanno la posssibilità di percorrere, tappa dopo tappa, il viaggio di fuga che sono costrette a compiere le persone che devono abbandonare la propria casa e il proprio paese.
	Dialogue en Route (Iras Cotis) Oltre 25 offerte permanenti per classi scolastiche che desiderano esplorare la diversità culturale della Svizzera. Dal monastero alla moschea, dal museo al centro d'asilo, gli allievi imparano a conoscere visioni del mondo e campi di interpretazione, sviluppano competenze per trattare questioni etiche, religiose e culturali e progettano possibilità e opzioni per la futura convivenza pluralistica.
	Radio per bambini e adolescenti a scuola (Villaggio Pestalozzi) Il bus radiofonico fa una fermata a scuola e la classe realizza le proprie trasmissioni, dalla pianificazione, alla realizzazione fino al momento della messa in onda. Saranno affrontati temi attuali all’interno della comunità o del quartiere oppure argomenti come l’emarginazione e la discriminazione nel proprio contesto sociale. Ad esempio: come si manifesta il razzismo nel calcio?

Sec II

Nel Piano di Studio Formazione professionale: programma quadro per l'insegnamento della cultura generale Area d'apprendimento società: aspetti etica, identità e socializzazione, politica e diritto. Scuole di maturità professionale: programma quadro d’insegnamento per la maturità professionale Ambito specifico: scienze sociali, economia e diritto. Ambito complementare: storia e politica. Scuole di maturità liceale: piano quadro degli studi per le scuole di maturità Materie: geografia, storia, economia e diritto, filosofia, lingue, pedagogia e psicologia. Scuole specializzate: programma quadro d'insegnamento per scuole specializzate Terzo settore di studio: scienze umane e sociali.
Film
	I coinvolti (cortometraggio, 13 min., VOD) Poco prima del decollo, una passeggera si rifiuta di sedersi perché vuole impedire il rimpatrio in Afghanistan di un richiedente asilo. I passeggeri sono quindi strappati alla loro routine e si trovano improvvisamente confrontati con la situazione di dover prendere posizione.
	Tente 113 (film d’animazione, 18 min., VOD) Agìr, un timido diciannovenne curdo, racconta la storia della sua fuga dalla Siria alla Svizzera. Per diversi anni, Agìr viaggia attraverso vari paesi fino ad arrivare finalmente in Svizzera percorrendo la rotta dei Balcani.
	E poi mi hanno espulso (documentario, 30 min., su DVD) Nel film, cinque giovani albanesi raccontano la loro storia di emigrazione. In questo hanno tutti qualcosa in comune: sono tutti originari del Kosovo e hanno passato molti anni sia in Svizzera che in Germania. I loro genitori si sono rifugiati in Svizzera, perchè nel Kosovo la quotidianità era segnata da dispotismo, repressione e povertà. Però tutti hanno ottenuto solo un permesso di soggiorno temporaneo e non sono mai stati riconosciuti come richiedenti l’asilo.
	Relou (cortometraggio, 6 min., su DVD) Tre giovani cominciano ad importunare due ragazze su un bus pieno di gente, in un sobborgo di Parigi. I tre giovani francesi di origine araba si comportano in maniera incivile nel bus. Scacciano gli altri passeggeri dai loro posti e cominciano a tormentare le due giovani francesi.
Materiali didattici
	La nave verde (Fumetto) Una storia solarpunk che tenta di rispondere al fenomeno delle migrazioni causate da guerre, crisi ambientali e fughe endemiche dai paesi poveri. La storia racconta di un gruppo di profughi politico-climatici che viene soccorso in mezzo a un Mar Mediterraneo altamente sorvegliato e portato su una fantascientifica nave che contiene vari ecosistemi...
	Project Humanity Uno strumento di apprendimento online che permette di approfondire i valori umanitari e le questioni relative all'assistenza umanitaria. La struttura del corso è modulare. I moduli 1 e 2, ad esempio, trattano i principi dell'assistenza umanitaria. Vengono poi affrontate le controversie che sorgono. Concentrandosi sul processo di apprendimento, che è oggetto di una riflessione ripetuta e variegata.
	Migrazione - la normalità? Tre stimoli didattici “La migrazione è qualcosa di normale?”; “La migrazione oggi” e “La migrazione in poche parole – dialogo silenzioso a tappe” che permettono in maniera semplice di affrontare il tema in classe. Questo offre l’opportunità di inglobare le esperienze e le risorse degli allievi, poiché molti effetti del fenomeno si ritrovano nella loro vita quotidiana e con molta probabilità anche nelle loro storie personali o familiari.
	Senza casa né diritti (Fotolinguaggio) Immagini per affrontare in classe il tema delle migrazioni climatiche grazie alle quali toccare la questione delle migrazioni ambientali che solleva delle sfide sociali, economiche, scientifiche, ecologiche e politiche, e che si declinano in modo diverso in funzione del contesto e dei punti di vista.
	Sotto il velo: la mia vita con il velo per le strade di Roma Fumetto che pone l'accento sui pregiudizi e come superarli tramite i disegni e i testi dell'autrice, originaria della Tunisia e cittadina di Roma. Piacevole nella lettura e originale nella costruzione. Adatto da utilizzare in classe per intero o anche solo l'una o l'altra tavola che tratta un tema specifico.
	Giochi di ruolo e formazione interculturale Le proposte di questo volume analizzano i temi legati ai processi di formazione dell'identità culturale, proponendo dei giochi di ruolo creativi per far riflettere docenti e discenti sul proprio modello culturale, punto di partenza per lo scambio tra culture.
	Umanità in cammino: migrazione (e sviluppo demografico) (Fotolinguaggio) Immigrare ed emigrare, trasformarsi da nomadi a sedentari oppure fare entrambe le cose in diversi fasi della stessa vita sono delle costanti nella storia dell'umanità e del presente. E anche le motivazioni sono le stesse: il miglioramento delle prospettive di vita attraverso la ricerca di cibo, lavoro, spazi, partner, formazione, avventura, protezione oppure sicurezza. Ma la migrazione non è un processo privo di conflitti. Il fotolinguaggio è composto da 50 fotografie in bianco e nero nel formato A4.
	All'incrocio dei sentieri: i racconti dell'incontro I racconti dell'incontro, ambientati in Africa, Francia e Italia, attingono al vissuto quotidiano, parlano di amore, di viaggi, di nostalgia, di fierezza e di dignità, smascherando gli stereotipi con lo strumento dell'ironia. Con essi l’autore trasferisce l’oralità tipica della cultura africana nella scrittura.
	La cucina delle feste nel mondo Il libro racconta come i popoli fanno festa a tavola, queste sono un'ottima occasione per sperimentare la cucina degli altri e imparare ad apprezzarli. Nella festa sono celebrati il piacere di ritrovarsi insieme, ma anche i valori della propria identità, i riferimenti simbolici e pratici alla propria tradizione. Con oltre 300 ricette tradizionali ed etniche.
Pratiche ESS
	Progetto di scambio Settimana degli apprendisti della ditta Maag Pump Systems AG al Villaggio Pestalozzi dove incontrano dei coetanei provenienti dall’Europa dell’Est e del Sudest europeo. Con questi incontri diretti imparano a confrontarsi in modo critico con i propri comportamenti, mettono in discussione i propri valori, lavorano in comune e trovano il modo di comunicare superando le barriere linguistiche.
Attività didattiche di attori esterni
	Scambio interculturale (Villaggio Pestalozzi) Settimana di permanenza presso il Villaggio Pestalozzi, dove si incontrano con un gruppo di coetanei provenienti dall’Europa orientale. In questo scambio diretto, gli adolescenti si confrontano con altre culture. Nei corsi frequentati insieme, i partecipanti si dedicano a sport e giochi, nonché a discussioni e giochi di ruolo basati su argomenti importanti quali la discriminazione, l’antirazzismo, il senso civico o i diritti dell’infanzia..
	Migrazione e diritto d'asilo (Amnesty International) Gli studenti scoprono i diritti dei rifugiati e delle persone migranti. Grazie a un gioco di ruolo, hanno la posssibilità di percorrere, tappa dopo tappa, il viaggio di fuga che sono costrette a compiere le persone che devono abbandonare la propria casa e il proprio paese.
	Dialogue en Route (Iras Cotis) Oltre 25 offerte permanenti per classi scolastiche che desiderano esplorare la diversità culturale della Svizzera. Dal monastero alla moschea, dal museo al centro d'asilo, gli allievi imparano a conoscere visioni del mondo e campi di interpretazione, sviluppano competenze per trattare questioni etiche, religiose e culturali e progettano possibilità e opzioni per la futura convivenza pluralistica.
	Radio per bambini e adolescenti a scuola (Villaggio Pestalozzi) Il bus radiofonico fa una fermata a scuola e la classe realizza le proprie trasmissioni, dalla pianificazione, alla realizzazione fino al momento della messa in onda. Saranno affrontati temi attuali all’interno della comunità o del quartiere oppure argomenti come l’emarginazione e la discriminazione nel proprio contesto sociale. Ad esempio: come si manifesta il razzismo nel calcio?

Approfondimenti

L'ESS aiuta, tra le altre cose, a capire meglio la complessità di un tema da una prospettiva più sostenibile. A tale fine è indispensabile fondarsi su una base contenutistica. Il testo che segue offre quindi una panoramica tematica. È tuttavia importante sottolineare che non ha la pretesa di essere esaustivo a livello contenutistico. Si presta però a elaborare o trasmettere contenuti nell'ambito dell'insegnamento.

1. Cos'è la migrazione?

Migrare significa innanzitutto lasciare il proprio luogo di nascita o di domicilio abituale per andare a vivere in un altro luogo. Il più delle volte per un lungo periodo o per sempre. Anche nel caso di un trasferimento definitivo, la migrazione è raramente a senso unico. Comporta infatti diversi viaggi di andata e ritorno, in particolare in occasione di eventi familiari o religiosi, o per le vacanze. A livello internazionale, non esiste una definizione universalmente accettata del termine "migrante". Secondo l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), si tratta di "qualsiasi persona che lascia il proprio luogo di domicilio abituale per stabilirsi, in modo temporaneo o permanente e per vari motivi, in un'altra regione all'interno dello stesso Paese o in un altro Stato, attraversando così un confine internazionale". Una persona migrante internazionale, invece, è "una persona che è stata domiciliata in un Paese straniero per più di un anno, a prescindere dalle cause volontarie o involontarie dello spostamento, e indipendentemente dai mezzi, regolari o irregolari, utilizzati per migrare". La maggior parte delle migrazioni è interna, all'interno dei confini di uno Stato. Si ritiene che una persona abbia un passato migratorio se lei stessa (o almeno uno dei suoi genitori) non è nata nel Paese in cui vive.

2. La migrazione è un fenomeno comune?

La migrazione è un fenomeno comune e diffuso. Che si pensi alla migrazione annuale o occasionale delle cicogne, delle cavallette o dei salmoni, alla migrazione degli anfibi o delle greggi di pecore, alla migrazione delle piante, ossia l'espansione di una specie vegetale attraverso la disseminazione, fino alla migrazione delle cellule del corpo, dei parassiti, della materia nei suoli e persino dei dati informatici o delle merci. A livello sociale, la migrazione è considerato uno spostamento. Una coppia che si trasferisce in città o una famiglia che trasloca in campagna, una pensionata che torna nella sua regione d'origine, un'espatriata che lavora per una multinazionale, uno studente che si stabilisce più vicino alla città in cui studia. La migrazione interessa tutte le classi sociali, tutte le età e tutti i Paesi. Anche se quando si parla di migrazione si pensa essenzialmente alla migrazione internazionale. Se la stragrande maggioranza delle persone continua a vivere nello Stato in cui è nata, il 3,6% della popolazione mondiale lascia il proprio Paese per andare a vivere e lavorare all'estero, per lo più in una nazione confinante. La migrazione è anche una questione culturale. Nel mondo ci sono molti popoli nomadi o le cui radici contemplano una vita itinerante: Beduini, Sami, Tuareg. E anche in Svizzera: Jenisch, Sinti/Manouche, anche se la maggior parte di queste famiglie è ormai sedentaria.

3. La migrazione è sempre esistita?

I popoli si sono sempre spostati per motivi di sopravvivenza, conquista, guerra, catastrofi, religione, parentela, lavoro, avventura o amore. Anche con la sedentarizzazione dei cacciatori-raccoglitori, quasi 10'000 anni fa, in seguito all'avvento dell'agricoltura e dell'allevamento, la migrazione è rimasta un evento abituale nei millenni successivi. Nel Medioevo, cavalieri e soldati, pellegrini, monaci, crociati, artisti, mercenari, guaritrici e guaritori si mettevano in viaggio. Gli artigiani membri di corporazioni giravano i Paesi per formarsi e praticare il loro mestiere. La costituzione di Stati nazionali nel XVIII, XIX e XX secolo ha dato origine a identità nazionali e confini territoriali. L'appartenenza a una nazionalità è oggi comprovata da documenti d'identità nazionali. Gli Stati nazionali determinano chi ha il diritto di circolare o stabilirsi. Sorge e persiste una disuguaglianza a seconda del tipo di migrazione e del profilo delle persone migranti. Per alcune, il confine è una mera formalità, per altre un ostacolo insormontabile. Fino al XIX secolo, la Svizzera invitava i propri cittadini e le proprie cittadine ad andare oltreoceano, in Nord e Sud America o in Australia. Molti svizzeri e svizzere sono stati costretti ad emigrare a causa della povertà e della mancanza di prospettive. Nel 1819, per esempio, poco più di duemila svizzere e svizzeri sono partiti dal porto di Estavayer-le-Lac per stabilirsi in Brasile. I coloni più poveri, ai quali i comuni avevano finanziato il viaggio, dovevano promettere di non tornare mai più.

4. Cosa c'è di nuovo oggi?

Dal punto di vista dei Paesi europei e della Svizzera, il volume della migrazione internazionale è aumentato negli ultimi cinquant'anni. Man mano che cambiano i Paesi di provenienza, si diversificano anche le forme di migrazione e le categorie di migranti (studentesse e studenti, espatriate e espatriati, richiedenti l'asilo, lavoratrici e lavoratori transfrontalieri, lavoratrici e lavoratori stagionali). Nel 2020, 281 milioni di persone vivevano in un Paese diverso da quello in cui erano nate, ossia 128 milioni in più rispetto al 1990 e tre volte di più rispetto al 1970 a seguito della crescita della popolazione mondiale. Le donne rappresentano il 48% di tutti i migranti. Questa percentuale è cambiata poco negli ultimi sessant'anni. Oggi, per contro, sono sempre più numerose le donne che migrano in modo autonomo per andare a lavorare, studiare o in veste di responsabile della famiglia. Sono anche più esposte a rischi e vulnerabilità supplementari rispetto ai migranti uomini, perpetuando o aumentando così le disuguaglianze già presenti. I minori di 18 anni rappresentano il 12% della popolazione migrante totale. Negli ultimi anni, il numero di minorenni che migrano senza essere accompagnati da un familiare o un tutore rispettivamente una tutrice è aumentato in Europa. In Svizzera, si parla di "minori non accompagnati". Bambine, bambini e giovani sono particolarmente vulnerabili nel contesto migratorio. Sono esposti alla violenza, agli abusi e allo sfruttamento, soprattutto quando viaggiano soli, e sono costretti a seguire rotte migratorie irregolari. Alla fine del 2022, il numero di persone rifugiate - ossia persone la cui domanda d'asilo è stata accettata e che beneficiano della protezione dello Stato in cui hanno trovato rifugio - era di 35,3 milioni in tutto il mondo. Il 52% delle persone fuggite dal proprio Paese e altre persone che necessitano di protezione internazionale provenivano da tre Stati: Siria (6,5 milioni), Ucraina (5,7 milioni) e Afghanistan (5,7 milioni). 11,6 milioni di persone ucraine erano ancora sfollate, 5,9 milioni delle quali all'interno del proprio Paese e 5,7 milioni in una nazione confinante o altrove. L'invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022 ha infatti innescato il più rapido sfollamento dalla Seconda Guerra Mondiale. Le leggi restrittive adottate da alcuni Paesi, tra cui la Svizzera, non possono impedire la migrazione internazionale, ma hanno come effetto di cambiare la direzione e la composizione dei flussi migratori. L'immigrazione irregolare si verifica lì dove ci sono pochi canali di migrazione legale. Per esempio, le Messicane e i Messicani che vogliono lavorare negli Stati Uniti hanno pochi canali legali per farlo nonostante l'elevata richiesta di manodopera. Spesso, le persone in fuga si espongono a grandi pericoli. Eppure, la paura della guerra, della violenza e della miseria è spesso più forte della paura dell'esito incerto della fuga. Dal 2014, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha registrato la scomparsa e la morte di oltre 50'000 migranti. Le persone migranti decedute e non identificate, che lasciano quindi le loro famiglie senza notizie, sono il 60%. La traversata del Mediterraneo rappresenta la rotta marittima più pericolosa, con 22'314 morti in mare registrati dal 2014 (dati OIM: Missing migrants Project, ossia progetto migranti scomparsi, al 15.09.2023). Le persone migranti che seguono rotte pericolose sono rare, ma sono anche le più disperate. La migrazione è destinata ad aumentare notevolmente in futuro. Fattori come la crescita demografica, i conflitti, la perdita di posti di lavoro dovuta in particolare alle crisi economiche o al maggior ricorso alla tecnologia, così come i cambiamenti climatici, spingono all'esodo. Inoltre, le infrastrutture e le reti di mobilità, così come le interconnessioni globali che permettono di accedere più facilmente alle informazioni, agiscono come un elemento di amplificazione.

5. La migrazione al crocevia delle sfide della sostenibilità

La sostenibilità rappresenta il modo in cui le società umane funzionano nella loro relazione con l'ambiente naturale. Questo implica stabilità a lungo termine e realizzazione personale di generazione in generazione. Quando ciò non è possibile, la migrazione può essere vista come l'unica risposta. Le generazioni attuali e future sono confrontate in particolare con sfide quali i cambiamenti climatici, l'inquinamento, il declino della biodiversità e l'esaurimento delle risorse naturali. Queste sfide compromettono o ostacolano la realizzazione dei diritti umani, come il diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile. Sempre più spesso, l'esilio è una conseguenza dei cambiamenti climatici che causano inondazioni, innalzamento del livello dei mari, erosione costiera, salinizzazione dei terreni, siccità, ecc. Questi eventi danneggiano i raccolti e causano carestie. Nel 2022, le catastrofi naturali sono state all'origine di 32,6 milioni di spostamenti interni. Nell'Africa subsahariana, per esempio, il 60% della popolazione dipende direttamente dall'agricoltura, dalla pesca, dall'allevamento o dalla silvicoltura. Ciò significa che qualsiasi cambiamento legato alla crisi climatica influisce direttamente sui mezzi di sussistenza di questa popolazione. Le persone che si spostano a causa di un degrado ambientale improvviso o progressivo o degli effetti del cambiamento climatico che hanno un impatto negativo sulla loro vita o sulle loro condizioni esistenziali, di solito lo fanno all'interno dei propri confini nazionali. L'essere umano cerca prima di tutto di adattarsi alle condizioni che cambiano piuttosto che migrare. Le principali cause della migrazione volontaria sono il lavoro, lo studio, il miglioramento delle condizioni esistenziali e la pensione. In altre parole, si cambia il luogo in cui si vive in cerca di una vita migliore, di un avanzamento sociale e finanziario e di una migliore istruzione. Le persone che possono permettersi di emigrare provengono generalmente da Paesi a reddito medio dove l'istruzione è buona e vi possono essere reti migliori per migrare (India, Cina, Filippine). Due terzi delle persone migranti puntano dunque a trasferirsi in Paesi ad alto reddito, in particolare Stati Uniti, Germania e Arabia Saudita. Coloro che partono hanno quindi i mezzi finanziari per farlo. Perché si tratta di un investimento e persino di un rischio finanziario importante, a volte per tutta la famiglia. Non sono le persone più povere di una popolazione a scegliere di migrare. Le disuguaglianze si riscontrano anche nei Paesi di destinazione, dove le persone migranti internazionali svolgono per lo più lavori a basso reddito nel settore sanitario o nell'edilizia. Oppure esercitano professioni altamente retribuite in quanto sono altamente qualificate. Quando un Paese si sviluppa, la sua popolazione migra con maggior facilità. Un'altra realtà è l'esodo delle persone in pensione verso Stati più economici dove possono vivere con i loro redditi esigui. La sfida principale per il futuro riguarda quindi soprattutto le persone che non possono migrare e che rimangono intrappolate in una situazione di estrema povertà, dove la continuità dei loro mezzi di sussistenza non è garantita e minaccia la loro stessa esistenza. Come possiamo quindi orientarci verso un'economia ottimale che permetta ad ognuno/a di vivere dignitosamente nel luogo in cui si trova? Voler partire nella speranza di vivere una vita migliore è ben diverso dall'essere costretti a lasciare il proprio Paese o la propria regione a causa di una guerra, una dittatura, persecuzioni (razziali, religiose, etniche, politiche, ecc.) o per mancanza di prospettive e mezzi di sostentamento. Di fronte a un'immigrazione in costante aumento, i Paesi di destinazione, dal canto loro, intravvedono una sfida tra apertura e difesa delle conquiste sociali ed economiche. La migrazione è anche oggetto di un dibattito controverso nella sfera politica. Invece, l'origine migratoria è ancora spesso motivo di differenziazione di trattamento e di discriminazione, perpetuando così le disuguaglianze sociali ed economiche. Secondo la politica d'integrazione della Svizzera, l'integrazione è fondamentale per la coesione sociale. La Confederazione, i Cantoni e i Comuni hanno il dovere da un lato di promuovere il rispetto e la tolleranza reciproci e, dall'altro, di offrire alle persone immigrate le stesse opportunità di partecipare alla vita economica, sociale e culturale. Di fronte alle sfide della sostenibilità, considerare la migrazione come parte della soluzione permette di concepire soluzioni innovative e viste da nuove prospettive.

6. Quali sono le esigenze delle persone migranti?

Sentirsi bene dove si vive, perseguire un obiettivo nella vita, trovare il proprio posto nella società sono indubbiamente tutte aspirazioni universali. Tutti hanno la necessità e il diritto di soddisfare i propri bisogni fondamentali: necessità fisiologiche vitali, sicurezza, stabilità, protezione, salute fisica e psichica, reddito sufficiente, appartenenza sociale, amore e affetto, autostima, realizzazione personale, sviluppo spirituale, ecc. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 definisce i vari diritti, segnatamente "il diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato", "il diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese", "il diritto di cercare e di godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni" e "il diritto alla realizzazione dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità" (articoli 13, 14 e 22). Alla base del progetto migratorio emergono domande come: "Quali sono le mie relazioni? Avrò un buon lavoro e un buono stipendio? Quanto costerà il viaggio? Parlo un'altra lingua? Riuscirò ad ottenere un visto? Sarò oggetto di discriminazioni in loco perché sono un immigrante?". La risposta a queste domande determina la destinazione, la rotta da seguire, ecc., oppure scoraggia la migrazione. Per le persone migranti internazionali, la diaspora rappresenta un aiuto per effettuare il viaggio, cercare un lavoro o un alloggio. Al giorno d'oggi, le ragioni per migrare sono più personali e legate alla propria realizzazione, a un progetto individuale o familiare e al desiderio di scoprire nuovi orizzonti e nuove culture. Parallelamente e ovunque nel mondo, la persona immigrata non è né di qui né di lì e può trovare difficile convivere con questa doppia esclusione. Per creare un nuovo senso di appartenenza, l'individuo attinge quindi a una serie di risorse derivanti sia dal suo contesto d'origine che da quello di destinazione. Anche i contatti sociali e la conoscenza di una delle lingue del Paese d'accoglienza svolgono un ruolo nel processo d'integrazione. Per le persone migranti, la stabilità dello statuto di soggiorno è un prerequisito importante per immaginare e realizzare un progetto d'integrazione a lungo termine. Le studentesse e gli studenti, i/le dipendenti di aziende multinazionali, le scienziate e gli scienziati e gli/le artisti ricevono principalmente uno statuto di soggiorno inferiore a un anno. I/Le richiedenti l'asilo ammessi provvisoriamente - che hanno ricevuto una decisione negativa in materia di asilo ma che per il momento non possono essere rimandati nel loro Paese - possono vivere in Svizzera per anni. Durante questo periodo, il loro accesso alla formazione post-obbligatoria, al mercato del lavoro, al ricongiungimento familiare e alle misure d'integrazione è limitato. Inoltre, alcune persone stabilitesi da un certo tempo e che hanno una storia familiare di migrazione, continuano a trovarsi in situazioni precarie (permessi di soggiorno, accesso al lavoro, ecc.). Uno statuto di soggiorno stabile, prospettive per il futuro e l'opportunità di realizzare progetti a lungo termine contribuiscono a una buona integrazione e alla partecipazione alla società d'accoglienza.

7. Quali sono le esigenze della società di destinazione?

L'immigrazione ha effetti benefici sulla demografia, in quanto si inserisce in una società che invecchia. Secondo economiesuisse, entro il 2040 mancheranno circa 431'000 persone sul mercato del lavoro. Ogni anno, il numero di persone che vanno in pensione è maggiore del numero di persone che entrano nel mercato del lavoro. L'immigrazione consente alla Svizzera di mantenere sempre una forza lavoro di 5 milioni di persone in età lavorativa. Non sarà più possibile finanziare la previdenza per la vecchiaia con le sole lavoratrici e i soli lavoratori che vivono in Svizzera. Anche se la maggior parte delle persone migranti è piuttosto giovane e beneficia degli aiuti sociali al suo arrivo, poi pagherà a lungo i contributi. Col tempo, queste persone diventano infatti contribuenti. Allo stesso tempo, l'immigrazione suscita molte emozioni ed è spesso al centro del dibattito politico. Le opposizioni sono principalmente culturali: la paura di vedere scomparire lo stile di vita e i valori considerati tipici e tradizionali della Svizzera. Anche la sicurezza e la stabilità fanno parte delle esigenze di coloro che costituiscono la società di destinazione. Dato che la criminalità attribuita alle persone con un passato migratorio è molto mediatizzata, essa contribuisce a rafforzare gli stereotipi e le paure. Eppure è più probabile che sia il risultato di fattori come un livello socio-economico modesto e un basso livello di formazione, oppure che sia dovuta alla delinquenza transfrontaliera, piuttosto che al contesto migratorio.

8. Cos'è un'integrazione riuscita?

L'integrazione nella società in cui si vive è legata ai diritti fondamentali e presuppone le pari opportunità. Questo significa permettere ad ognuno/a di partecipare alla vita economica, sociale e culturale e di sviluppare le proprie potenzialità. L'integrazione garantisce l'accesso di tutta la popolazione alle risorse della collettività e a strutture come scuole e istituti di formazione, formazione professionale compresa, ospedali, amministrazioni e aziende, indipendentemente dall'origine. L'integrazione può avvenire attraverso il lavoro, la scuola, i club sportivi e le relazioni amorose. Infatti, un matrimonio su 3 coinvolge una persona di nazionalità straniera e una persona di nazionalità svizzera. L'integrazione può essere intesa come un processo reciproco che promuove una convivenza armoniosa. Secondo la legge federale sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI), "L’integrazione presuppone la volontà degli stranieri di integrarsi nella società e un atteggiamento di apertura da parte della popolazione svizzera." (art. 4., cpv. 3, LStrI). Ciò significa lavorare sui pregiudizi e rimuovere gli ostacoli che portano alla discriminazione, in particolare per quanto riguarda l'accesso al lavoro e al diritto di voto, e quindi alla cittadinanza. L'integrazione delle persone di origine straniera è considerata riuscita quando quest’ultime raggiungono gli stessi livelli della popolazione svizzera per quanto riguarda la formazione scolastica e professionale, l'inserimento sul mercato del lavoro, la salute, la sicurezza sociale, il tasso di delinquenza, tenendo conto della situazione socio-economica e familiare personale. La stragrande maggioranza delle persone immigrate che vivono in Svizzera, e soprattutto i loro figli, hanno i mezzi per svolgere un ruolo positivo nella società. Tanto più che i livelli di formazione dei figli delle persone migranti convergono con quelli dei/delle giovani svizzeri/e. Anche sul mercato del lavoro la ripartizione avviene in modo convergente, anche se il settore alberghiero, così come della ristorazione, dell'edilizia, dell'industria e dei servizi alla persona sono maggiormente caratterizzati dalla presenza di lavoratrici e lavoratori stranieri.

9. Quali sono i contributi della migrazione?

L'immigrazione plasma la società svizzera e contribuisce al suo sviluppo economico e sociale. Infatti, il 40% della popolazione svizzera ha un passato migratorio. Oggi, vivere nella società significa convivere in società caratterizzate da una crescente diversità culturale. Le persone migranti contribuiscono a una società diversificata e prospera, portando conoscenze, nuove visioni del mondo, competenze ed esperienze. L'innovazione beneficia di nuovi contributi, che a loro volta favoriscono la scienza, la tecnologia e l'industria. Per esempio, l'orologio Swatch è stato creato da Nicolas Hayek, un immigrato libanese. Questa diversità si riflette nella lingua, nei toponimi, nella cucina, ecc. Basti pensare alla popolazione Walser, costituita da contadine e contadini di montagna germanofoni originari dell'Alto Vallese che fondarono circa 150 insediamenti nell'arco alpino tra il XIII e il XV secolo. Li denominavano nel loro dialetto, per esempio Pomatt (Valle Formazza). Oppure, più vicino alla nostra vita quotidiana, la pizza arrivata dall'Italia, entrata a far parte delle abitudini alimentari svizzere e persino rivisitata e adattata al contesto locale, come la pizza al Gruyère. La migrazione può contribuire allo sviluppo sostenibile. Undici obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) menzionano la migrazione e la mobilità umana. In particolare, l'obiettivo 10.7 specifica la necessità di "rendere più disciplinate, sicure, regolari e responsabili la migrazione e la mobilità delle persone, anche con l’attuazione di politiche migratorie pianificate e ben gestite". La cooperazione internazionale ha un ruolo da svolgere in quest'ambito (OSS 16 e 17). La migrazione, come strategia di adattamento, contribuisce in particolare a combattere la povertà (OSS 1), i cambiamenti climatici (OSS 13) e la distruzione degli ecosistemi marini (OSS 14). La migrazione arricchisce le comunità di origine e di destinazione a livello culturale, ma anche grazie alla forza lavoro delle persone migranti e al loro contributo alla prosperità della società. Esistono però punti di attrito. Alcune persone trovano difficile adattarsi a una società in evoluzione o competere direttamente o indirettamente sul mercato del lavoro e dell'alloggio. Altri elementi sono fonte di conflitti, interrogativi o incomprensioni: le percezioni e gli usi dello spazio e del tempo, i modi di comportarsi, le credenze, le modalità di esprimere il potere, il cibo, l'igiene, i tipi di socievolezza, le buone maniere, ecc. La convivenza in una società pluralistica rappresenta quindi una sfida continua. Aumentando i propri redditi, le persone migranti possono sostenere finanziariamente le loro famiglie nel loro Paese d'origine. Questo sostegno contribuisce a rafforzare la resilienza e la sopravvivenza delle comunità più povere. Nel 2019, 717 miliardi di dollari sono stati spediti nei rispettivi Paesi d'origine. Si tratta di una cifra superiore all'aiuto pubblico allo sviluppo e agli investimenti diretti delle aziende di tutto il mondo in queste nazioni. Ad Haiti, per esempio, gli invii di fondi hanno rappresentato quasi il 40% del PIL del Paese nel 2019. La diaspora apporta quindi benefici economici reali, non solo attraverso i trasferimenti di fondi, ma anche attraverso i trasferimenti di conoscenze e le associazioni di cooperazione e sviluppo.

10. Fonti

Di seguito sono elencati le fonti consultate per allestire questo dossier tematico (link verificati nel dicembre 2023). 1024 regards : La migration, un phénomène normal (éducation21) Où migrent les humains ? (ARTE TV) Centre de compétences en durabilité de l’Université de Lausanne Identité et Etats nationaux (Commission fédérale des migrations) Politique suisse en matière d’intégration (Secrétariat d’Etat aux migrations) Loi fédérale sur les étrangers et l’intégration (LEI) du 16 décembre 2005 (Etat le 1er avril 2020) Piguet, Etienne (2013) : L’immigration en Suisse. Soixante ans d’entrouverture. Lausanne, Presses polytechniques et universitaires romandes. (3ème édition entièrement remise à jour) Organisation internationale pour les migrations et (OIM) Tendances mondiales 2022 et question thématique migration (UNHCR) Ressources de géographie pour les enseignants, Migration (Eduscol) L’économie suisse entend relever le défi démographique (economiesuisse.ch) « Les migrants sont une source de richesse pour la Suisse » (Université de Genève) Les différences culturelles : un problème pour les professionnels ? In L'incident raciste au quotidien. Monique Eckmann, Daniela Sebeledi, Véronique Bouhadouza Von Lanthen, et al. (2009) Fribourg célèbre les 200 ans de l'émigration suisse au Brésil (swissinfo.ch)

11. Per andare oltre

Di seguito sono proposti alcuni portali web, contributi video o risorse utili ai docenti per conoscere o approfondire taluni aspetti del tema (consultati nel dicembre 2023). Segreteria di Stato della migrazione (SEM) La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) regola le condizioni d'ingresso, di soggiorno e di lavoro in Svizzera e decide chi può ottenere protezione contro la persecuzione in Svizzera. Insieme ai Cantoni, organizza l'alloggio dei richiedenti l'asilo.   Rapporto sulle migrazioni nel mondo 2022 Il rapporto è stato concepito per fornire una migliore comprensione del fenomeno migratorio in tutto il mondo. Questa nuova edizione presenta i dati e le informazioni principali sulla migrazione e include capitoli tematici sulle questioni attuali della migrazione.   Migrazione Svizzera 2022 (SEM) Fatti e cifre sul tema della migrazione in Svizzera a fine 2022. Nelle pagine internet si trovano varie infografiche riguardanti le più svariate statistiche dall’asilo all’immigrazione.   Dossier: migrazione Qual è la differenza tra un migrante e un rifugiato? Quali sono i meccanismi legali che tutelano un migrante? Quali categorie di persone sono prese in carico dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM)? Scoprite come la comunità internazionale, attraverso una rete di istituzioni, sistemi e leggi, affronta questo tema.     Testimonianza: Noi ci crediamo (scuola media) In Ticino la scuola ha fatto una scelta forte: quella dell’integrazione di fatto e non solo a parole. Negli ultimi anni con le ondate di migrazioni, soprattutto ma non solo dall’Eritrea, il problema si ripropone in maniera acuta e sotto altri aspetti: ora arrivano in Svizzera anche dei minori non accompagnati (MNA). Il Ticino ha risposto. Ne parliamo con Marco Calò, direttore della scuola media di Barbengo.   Testimonianza: In viaggio verso Mineo (scuola media) La classe 4E della scuola media di Bellinzona 1, insieme alla docente di classe - la professoressa Sultan Filimci (docente di italiano) - hanno pensato di organizzare un viaggio per conoscere meglio la realtà dei migranti quando raggiungono per la prima volta l’Europa. Nel mese di luglio del 2017 tre docenti e sei allievi sono così partiti per la Sicilia.   Istituto #NuovaSvizzera "Institut Nouvelle Suisse" (INES), un "Think & Act Tank", focalizzato sulla migrazione. Offre un glossario sul tema dell'interculturalità e degli atelier sulla rappresentazione della diversità e dell'appartenenza. Il progetto "cultura scolastica postmigrante" è stato creato per mostrare le esperienze di scolari con una storia di migrazione. Dispone anche di un ricco archivio d'immagini.   Razzismo e antisemitismo in Ticino (SBT: dossier della documentazione regionale ticinese) Razzismo e all'antisemitismo sono i temi toccati dal dossier, che vuole fornire all'utente gli strumenti di base per poter affrontare questi soggetti. Vi sono riuniti una selezione di materiale a disposizione nelle biblioteche, nei centri di documentazione, nella stampa, in internet ecc. Particolarmente interessante è la sezione dedicata alla risorse audio e video della RSI.   Monique Eckmann, Miryam Eser Davolio: Educare al confronto: antirazzismo Nell’ambito di una società multietnica, la necessità di attuare interventi di prevenzione contro il razzismo è generalmente accettata, tuttavia l’educazione antirazzista continua a incontrare difficoltà e resistenze. Questo volume si propone di fornire strumenti teorici e pratici per agire efficacemente in questa direzione. Una pubblicazione della casa editrice Casagrande.   Rete delle scuole21 La Rete scuole 21 – Rete svizzera delle scuole che promuovono la salute e la sostenibilità sostiene le scuole che desiderano impegnarsi a lungo termine a favore della promozione della salute e dell’educazione allo sviluppo sostenibile (ESS).La pagina dedicata a diversità e comprensione interculturale, fra l'altro, offre informazioni utili al docente che vuole toccare il tema della prevenzione al razzismo..     Insegnare il tema dei rifugiati (UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati) Il numero di persone in fuga da guerre, persecuzioni e conflitti ha raggiunto livelli record, e scuole di tutto il mondo stanno accogliendo un numero crescente di bambini rifugiati. Gli insegnanti si trovano ad affrontare nuove sfide dovendo spiegare questo fenomeno e le sue complessità. In questo kit di strumenti per gli insegnanti si trova del materiale didattico adattabile su rifugiati, asilo, migrazione e apolidia per l’istruzione primaria e secondaria.     La migrazione ci riguarda (Kiknet.ch) Si tratta di un laboratorio interattivo dove gli alunni seguono il percorso di rifugiati fittizi e sperimentano così cosa significa essere in fuga e chiedere asilo in un Paese straniero. Il workshop interattivo comprende esercizi e controlli di apprendimento. Il sito web kiknet.ch offre gratuitamente agli insegnanti schede di lavoro e idee per lezioni varie e interessanti.    La rotta più pericolosa del mondo (internazionale) Nonostante i dati e il quadro giuridico internazionale indichino un’altra strada, l’Italia e l’Europa hanno deciso di voltare le spalle al Mediterraneo e chiudere il canale umanitario aperto con la Libia nel 2013 nella consapevolezza che la rotta non si chiuderà, ma invece aumenterà la mortalità lungo la traversata. Un dato che tuttavia non provoca più nessuna preoccupazione.

pubblicato il 7.12.2023